Hanno contato i giorni, 23. Dal 25 maggio al 17 giugno, dall'annuncio dell'assunzione all'annuncio del divorzio molto anticipato, senza aver fatto un solo allenamento con la Fiorentina. La vita viola di Rino Gattuso è stata brevissima. Le sue panchine sono state una tempesta, fin da quando cominciò questo mestiere con gli svizzeri del Sion nel 2013. Tanti ostacoli a Palermo, Creta, Pisa, perfino nel Milan, il suo club del cuore che lo mise alla porta nella primavera 2019, nonostante avesse sfiorato la zona Champions. E poi Napoli, con la gioia della conquista della Coppa Italia esattamente un anno fa (17 giugno 2020) sfumata nelle successive settimane, a causa dello scontro con De Laurentiis cominciato a metà gennaio, quando sembrava che dovesse esservi soltanto la ratifica del prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2023.
Colpe sue o colpe altrui, Gattuso non riesce a fare serenamente questo mestiere che fa con grande passione. La Fiorentina aveva annunciato con orgoglio il suo arrivo, straordinariamente felice Commisso di lavorare con un calabrese come lui. E invece le tensioni sulle questioni di mercato si sono trasformate in uno scontro nel giorno di Italia-Svizzera. Ringhio non se l'è goduta la Nazionale mentre il suo avvocato bolognese preparava gli atti per la separazione consensuale e dolorosa. Si racconta negli ambienti del mercato che alla base della rottura vi siano stati i contrasti tra la dirigenza viola e il potente agente Mendes, il professionista che assiste Gattuso.
Mendes non era riuscito a ricucire lo strappo tra De Laurentiis e Gattuso, sempre Mendes ha allontanato Gattuso dalla Fiorentina. E così vi è uno stop per la carriera di Ringhio, un'altra amarezza dopo quella di domenica 23 maggio, quando il Napoli si fermò al pareggio con il Verona e a un punto dalla zona Champions, vanificando la rincorsa che era scattata da marzo dopo settimane molto tormentate. Gattuso è rimasto in silenzio dopo quel pareggio che è stata in realtà la più grande sconfitta del suo ciclo azzurro. Peccato, i tifosi che lo hanno sostenuto fino in fondo avrebbero voluto conoscere la sua verità.