Ha sempre pensato alle due figlie Olivia e Sofia, Gianluca Vialli. Lo avrà fatto fino all'ultimo respiro, sapendo che la loro vita, come quella di sua moglie Cathryn, non sarà più la stessa dalla sua morte. Gli sono state sempre vicino. «Mi disegnavano le sopracciglia quando non le avevo più per la chemioterapia», aveva raccontato l'ex Samp, che dalla malattia ha imparato ad essere forte e ha provato a trasmettere l'insegnamento più importante di tutti. La vita, è soprattutto questa.
Gianluca Vialli, un papà speciale
È morto il 6 gennaio Vialli.
L'ha capito sulla sua pelle, dopo giorni passati in bagno a piangere per non farsi vedere da Olivia e Sofia. «Mi sento molto più fragile di prima - raccontava - Cerco di insegnare loro che la felicità dipende dalla prospettiva con la quale guardi la vita, che non ti devi dare delle arie, devi ascoltare di più e parlare di meno, migliorare ogni giorno, devi aiutare gli altri. Secondo me questo è un po’ il segreto della felicità». «Cerco di essere un esempio, soprattutto adesso che so che probabilmente non morirò di vecchiaia. Ogni mio comportamento mi porta a pensare se sia la cosa giusta che sto mostrando alle mie figlie», raccontava. Non realizzerà uno dei suoi sogni più grandi. «Mi sono dato degli obiettivi a lunga scadenza: non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all'altare», diceva.
L'amore per la moglie Cathryn
Aveva sposato Cathryn White Cooper nel 2003 in gran segreto. Bionda, bellissima. Gianluca se n'era innamorato a Londra, la città nella quale hanno vissuto, quando era un calciatore del Chelsea, squadra di cui è ancora considerato una leggenda. Il matrimonio celebrato nel castello di Ashby, davanti alle persone che contano, lontani dai riflettori. Lei, ex modella sudafricana, è sempre rimasta nell'ombra, gelosa della sua privacy e di quella della sua famiglia. Ma non l'ha mai lasciato. Si è affermata come arredatrice di interni e ha costruito la sua vita nella City con lui e le loro due bambine. Ora dovrà continuare a crescerle da sola, portando avanti gli insegnamenti di Gianluca, la sua più grande eredità.