Kissinger e la passione per Maradona: «Il più grande ma un po' pazzo»

L'ex vicepresidente Serao ricorda l'incontro con il politico Usa

Maradona e Platini in una sfida scudetto allo stadio San Paolo
Maradona e Platini in una sfida scudetto allo stadio San Paolo
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Venerdì 1 Dicembre 2023, 15:26 - Ultimo agg. 2 Dicembre, 10:27
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Tra le passioni di Henry Kissinger, uno degli uomini più influenti della terra, scomparso a 100 anni, c'era il calcio. C'era la Juve ma c'era anche Diego Armando Maradona, che l'ex segretario di stato americano vide dal vivo per la prima volta nel 1988 a Torino, nel vecchio Comunale, ospite di Gianni Agnelli. I bianconeri ne preso cinque dal Napoli guidato dal Pibe. 

Proprio in quegli anni Kissinger parlò di Maradona con il presidente dell'Ordine dei commercialisti italiani, il napoletano Francesco Serao, che da grande tifoso azzurro diventò vicepresidente del club guidato da Corrado Ferlaino dopo la conquista del secondo scudetto.

Durante un incontro di lavoro, il discorso cadde su Diego. E Kissinger disse a Serao a margine di una riunione dei dottori commercialisti a Lecce nel 1990: «Il più grande calciatore al mondo ma un po' folle».

Serao fu il dirigente che nel marzo del '91, dopo la partita persa a Genova contro la Sampdoria di Mancini e Vialli, disse a Maradona che era giunta dalla Federcalcio la notizia della sua positività al controllo antidoping effettuato al termine della precedente gara contro il Bari. Un colloquio di pochi minuti nel ristorante dove la squadra stava cenando prima di prendere il volo per Capodichino. Finì un'epoca. Le strade di Maradona e Kissinger, invece, si sarebbero incrociate nel 1994, durante i Mondiali negli Stati Uniti, dei quali il potente politico fu un forte sostenitore. La World Cup che per Maradona finì con un'altra squalifica per doping.  

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