E lo scudetto tornò un affare tra Inter e Juve

Il derby d'Italia vale il titolo grazie ad acquisti mirati

Inter-Juve
Inter-Juve
di Bruno Majorano
Martedì 5 Dicembre 2023, 08:40 - Ultimo agg. 17:17
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Con una spallata l'Inter ha allontanato - o meglio: tagliato fuori - il Napoli dalla corsa scudetto. Adesso sì: si può parlare di corsa a due. Il derby d'Italia più derby che mai. Inter contro Juventus, Juventus contro Inter. Insomma, due pretendenti al titolo. Dopo l'annata del Napoli cannibale, capace di triturare avversari e mettere in fila record, adesso ci sono Inter e Juventus a viaggiare a braccetto verso lo scudetto. È vero, la primavera è ancora lontana, ma si fa fatica a immaginare che un terzo incomodo possa intromettersi tra quelle che al momento sono le prime due della classe.

Comanda l'Inter di Simone Inzaghi che già nell'anno del Covid (stagione 2019-20) era stato davanti a tutti alla guida della Lazio salvo poi farsi sorpassare dalla Juve, ancora lei, sempre lei. Ma forte di una squadra sempre più competitiva e più attrezzata, stavolta può essere davvero l'occasione giusta. Un anno fa c'era Lukaku a guidare l'attacco dei neroazzurri, mentre ora al posto del belga è arrivato Thuram, figlio d'arte che si è presentato low profile per poi dimostrarsi spalla ideale per Lautaro Martinez. Gli investimenti sul mercato sono stati accorti e mirati. Frattesi, Sommer, Pavard, tutti nomi importanti per infoltire una rosa che già di suo era tra le più attrezzate dello scorso campionato. Al resto ci ha pensato Simone Inzaghi, forte anche della consapevolezza di una squadra capace di arrivare a giocarsela alla pari con il Manchester City nella scorsa finale di Champions League. Su quella sconfitta ha costruito l'Inter vincente (e convincente) di questo inizio di stagione. Appena una sconfitta e un bel filotto di vittorie hanno portato i neroazzurri a prendersi la vetta della classifica, confermandosi schiacciasassi anche in occasione della trasferta del Maradona. Sul campo dei campioni d'Italia hanno messo in mostra solidità difensiva, qualità dei singoli e grande cinismo sotto porta. Il mix perfetto per ambire al titolo.

A insidiare Simone Inzaghi e la sua banda, ci pensa la Juventus, che si è presentata sulla griglia di partenza della stagione 2023-24 "alleggerita" dall'assenza di impegni infrasettimanali in coppa. Niente Europa per i bianconeri che di fatto possono concentrarsi solo ed esclusivamente sul campionato. Allegri ha ricevuto in dote appena un regalino dal mercato (Weah, un altro figlio d'arte) che pure fino a oggi non è ancora apparso determinante all'interno del suo scacchiere. La Juve sostanzialmente è quella di sempre. Con la gande novità tattica legata alla posizione di Chiesa, molto meno esterno e molto più seconda punta. Con Vlahovic non è servito troppo tempo per far scattare la scintilla, perché capirsi quando si parla la stessa lingua in campo è assai più facile e immediato.

Al resto ci ha pensato Allegri che ha confermato la sua filosofia fatta di concretezza e attenzione ai particolari. Quella del «corto muso» resta la linea guida vincente per l'allenatore che mette al primo posto nella classifica delle sue priorità la vittoria. Ha saputo valorizzare i giovani (Miretti, Nicolussi Caviglia, Cambiaso, Illing Junior e Kean) rendendo tutti protagonisti di un progetto all'insegna del successo. L'addio di Bonucci è stato compensato dalla promozione al grado di titolare di Gatti e Rugani, due che apparivano solo come controfigure all'interno della rosa. Ora la lotta è a due: con l'Inter che prova a scappare ma la Juventus insegue. Simone Inzaghi e Massimiliano Allegri, uno contro l'altro: filosofie di gioco diverse ma entrambi pronti a scattare per allungare le mani sullo scudetto che verrà.

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