Italia-Serbia, Tokyo 2020:
Renzuto carica il Settebello

Vincenzo Renzuto Iodice
Vincenzo Renzuto Iodice
di Diego Scarpitti
Lunedì 2 Agosto 2021, 20:53
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Adesso inizia il gioco. Nella pallanuoto maschile come nel volley femminile l’avversario è lo stesso. Serbia per capitan Pietro Figlioli e soci, così come per Paola Egonu e compagne ai quarti. Mercoledì 4 agosto il Settebello made in Campania sfiderà alle 11.20 (ore italiane) i colossi dell’Est, oro a Rio 2016 e per quattro volte consecutive campioni d’Europa (dal 2012 al 2018). Non scherzano neppure le giocatrici serbe, campionesse del mondo e tre volte continentali (2011, 2017 e 2019), già vicecampionesse olimpiche cinque anni fa in Brasile. Insomma si preannuncia una doppia sfida ad alto coefficiente di difficoltà per i pallanuotisti di Sandro Campagna e le splendide ragazze di Davide Mazzanti.  

Ostacolo in vasca (Tatsumi Waterpolo Centre) e sotto rete (Ariake Arena). Due pareggi rimediati contro Grecia (6-6) e Ungheria (5-5), entrambi in rimonta. Sotto di quattro reti con gli ellenici, doppio svantaggio con i magiari (4-2 e 5-3), gli azzurri non si disuniscono, risalgono la china, dando prova di affidabilità. E poi largo successo all’esordio con il Sud Africa (21-2), di misura con gli Stati Uniti (12-11), doppiati i giapponesi (16-8). Imbattuti a Tokyo

 

«Noi non molliamo mai», asserisce convinto il napoletano Vincenzo Renzuto Iodice, che ha raggiunto le 100 presenze con la calottina azzurra. «Siamo riusciti a recuperare anche la partita con l’Ungheria. Purtroppo, come dice il ct Sandro Campagna, partiamo sempre piano e dobbiamo prendere gli schiaffi prima di reagire», osserva l’attaccante classe 1993 (nelle foto di Giorgio Scala-DeepBlueMedia).

Nazionale italiana come un pugile: incassa, contiene la furia altrui e poi sferra il colpo letale, sfinendo l’avversario di turno.

«Abbiamo anche avuto la possibilità di vincere, però dobbiamo dare di più. A cominciare dalla prossima gara, quella dei quarti, che sarà probabilmente la più importante del torneo», conclude l’ex posillipino, autore di due reti, di cui uno su rigore. Tre gol, invece, per Alessandro Velotto, Golden Boy di Ponticelli, due segnature per il salernitano Vincenzo Dolce (con un penalty trasformato) nel girone A. Serviranno carattere e cazzimma contro capitan Filip Filipović (portabandiera della Serbia nella cerimonia d’apertura, mancino ex del Recco). Match crocevia, dentro o fuori: è così che va la vita (e le Olimpiadi).

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