Morto Geppino D'Altrui, addio al capitano del Settebello d'oro ai Giochi di Roma 1960

È un pezzo della storia italiana, e non solo sportiva, che se ne va

Geppino D'Altrui
Geppino D'Altrui
Lunedì 26 Febbraio 2024, 14:09 - Ultimo agg. 27 Febbraio, 10:45
3 Minuti di Lettura

A poche settimane dal 90mo compleanno, che avrebbe festeggiato il 7 aprile, se n'è andato Giuseppe «Geppino» D'Altrui, capitano del settebello che il 3 settembre 1960 vinse l'oro alle olimpiadi di Roma, sotto la guida dell'ungherese Endre Zolyomy, precedendo Unione Sovietica, Ungheria e Jugoslavia che allora dominavano la scena. È un pezzo della storia italiana, e non solo sportiva, che se ne va: non a caso quella nazionale, vincendo a sorpresa nell'olimpiade di casa che coincideva con la rinascita e il boom di un paese uscito dalle difficoltà del dopoguerra, fu per sempre settebello.

Il soprannome alla pallanuoto azzurra risaliva in realtà al 1948, quando l'oro di Londra si legò alla leggenda dei giocatori della Rari Nantes Napoli che si dilettavano con le carte in treno, ma per tutti gli amanti della pallanuoto settebello è indice di un'epopea che ruota attorno a Roma '60. Un mito proseguito a Barcellona '92, quando in acqua a vincere il terzo oro olimpico della disciplina per l'Italia c'era un altro D'Altrui, il figlio Marco, europeo a Sheffield 1993 e mondiale a Roma 1994.

«Geppino» era nato a Napoli nel 1934, e l'oro di Roma '60 fu l'apice di una carriera sportiva durante la quale avrebbe collezionato 75 presenze in azzurro, prendendo parte ai Giochi di Melbourne (1956, quarto posto) e Tokyo (1964, altro quarto posto). Suoi compagni nella storica formazione che fece l'impresa a Roma erano Dante Rossi, Brunello Spinelli, Eraldo Pizzo, Gianni Lonzi, Franco Lavoratori, Danio Bardi, Rosario Parmegiani, Luigi Marinelli, Salvatore Gionta, Giancarlo Guerrini e Amedeo Ambron (Fiamme oro). E' stato giocatore di Rari Nantes Napoli e Fiamme oro. Nel suo palmares anche il bronzo agli Europei di Torino 1954, due medaglie d'oro ai Giochi del Mediterraneo di Barcellona 1955 e Napoli 1963 e una d'argento ai Giochi del Mediterraneo di Beirut 1959. Il 15 dicembre del 2015 D'Altrui era stato insignito dal Coni del collare d'oro al merito sportivo. Smessa la calottina, aveva intrapresa la carriera d'allenatore, iniziata nel 1960 alla guida della Rari Nantes Napoli, proseguita con Rn Salerno (1966-1968), Ss Nicola Mameli (1973-1976), Pescara Pallanuoto (1997-1981) e Chiavari Nuoto (1982-1984). D'Altrui, informa la federnuoto proclamandosi in lutto per la scomparsa di uno dei suoi campioni simbolo, si è spento nella notte a Pescara, sua città di adozione. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA