Reunion familiare. Si ritrovano alla Simone Vitale i fratelli Presciutti. Il maggiore, Christian (1982), allenatore della Check up Rari Nantes Salerno. In vasca va in scena il duello tra il difensore biancoceleste Nicholas (1993), autore di una tripletta, e il più piccolo, il giallorosso Daniel (1996). L’ottava giornata di A1 vive anche di simpatici intrecci, di storie clorate e duelli interni. Viene accolta in maniera trionfale la capolista Pro Recco, che però non fa sconti: 7-20 il risultato finale (parziali di 2-6, 1-3, 2-7, 2-4).
Un pubblico interessato, proveniente dalla Campania, dalla Puglia, dalla Basilicata e dal Lazio, ha seguito l’interessante show del sabato pomeriggio, apprezzando dal vivo la forza e l’esplosività dei tanti campioni in calottina.
«Affrontare squadre di questo calibro è sempre un piacere, in quanto rappresentano momenti di crescita molto significativi», spiega il tecnico rarinantino. «Giocare alla Vitale alla presenza di un pubblico caloroso è un'esperienza unica», sottolinea il mister giallorosso. «Ho notato buoni segnali di reazione, un approccio mentale positivo e una buona gestione delle situazioni in inferiorità numerica». Difficile arginare una corazzata. «Abbiamo concesso troppe ripartenze a una squadra che non perdona nulla. Ritengo che queste non siano le partite che definiscono il campionato della Rari», ammette Presciutti. «Guardiamo alle prossime sfide, che saranno tutte finali da affrontare con tranquillità e la consapevolezza di poter fare bene», assicura l’allenatore.
«La Pro Recco è il Real Madrid della pallanuoto. Pronostico chiuso senza dubbio, ma la squadra ha reagito positivamente. La partita è stata estremamente utile per raccogliere indicazioni importanti in vista degli imminenti confronti, a cominciare da quelli contro le due squadre romane», osserva Donato Pica. «Le sfide successive avranno un impatto decisivo sulle sorti della regular season«, assicura il centroboa classe 1991. «Mister Presciutti ha tracciato un nuovo corso, gli atleti salernitani si sentono profondamente responsabilizzati e motivati. Ci sono tutti gli elementi giusti per ottenere buoni risultati», conclude fiducioso Pica.