Ribery torna a Firenze per la partita del cuore: «Ma conta solo la Salernitana»

Fiorentina-Salernitana e molto più di una gara qualunque per FR7

Franck Ribery abbraccia il tecnico Davide Nicola
Franck Ribery abbraccia il tecnico Davide Nicola
di Eugenio Marotta
Mercoledì 9 Novembre 2022, 11:00
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L'amarcord, il campione, la passione, gli obiettivi, i pronostici ed un calcio che «va veloce» esattamente come i dribbling che lo hanno reso un'icona negli ultimi tre lustri. Fiorentina-Salernitana è molto più di una gara qualunque per Franck Ribery. Il talento transalpino, che ha appeso gli scarpini al chiodo dando il suo addio al calcio neanche 20 giorni or sono, torna al «Franchi» da avversario. Fin qui nulla di nuovo o quasi. La novità piuttosto è la nuova veste del campione. Per la prima volta, FR7 si accomoderà in panchina e non certo per fare il rincalzo. La nuova vita professionale di Ribery, infatti, è ripartita al fianco dell'allenatore Davide Nicola, come collaboratore tecnico della Salernitana con cui ha giocato fino a poco tempo fa. 

 

Ribery torna a Firenze in un nuovo ruolo. Con quali sensazioni?
«È sempre un piacere tornare al Franchi.

Qui ho giocato per due anni, indossando la maglia viola ed instaurando subito un bel rapporto con le persone e i tifosi che sono speciali. Mi sono trovato bene».

Com'è la vita dell'allenatore-collaboratore tecnico?
«All'inizio è stato un po' strano, in un giorno sono cambiate tante cose. Sono contento di questo nuovo ruolo, di poter dare una mano alla squadra e allo staff. Ho accettato ben volentieri la proposta di Nicola e mi ha fatto molto piacere che la società ha fatto di tutto per farmi rimanere a Salerno».

Perché secondo lei?
«Perché qui c'è un progetto importante ed un pubblico incredibile: sono sempre al fianco della squadra».

L'anno scorso con la fascia di capitano e la voglia di un ragazzino, non andò bene contro la viola. Oggi che partita si aspetta?
«Una gara difficile: la Fiorentina ha buoni giocatori e ci sarà certamente uno stadio pieno. Da parte nostra dobbiamo essere tranquilli e con la testa libera. Consapevoli di poter svolgere il nostro lavoro nel migliore dei modi».

Si aspettava i granata al nono posto e la viola a rincorrere?
«Fin dal ritiro avevo capito che aria tirava. Abbiamo un presidente come Iervolino che ha grandi ambizioni. Abbiamo dei tifosi super ed è arrivato anche un bravo ds come De Sanctis. Sapevamo che sarebbero arrivati giocatori importanti. Insomma, si percepiva che stava nascendo un bel gruppo e che volevamo vincere insieme. È per quello che la squadra ha fatto bene fin qui. Ed è ancora più bello perché tutto questo è figlio di una salvezza miracolosa come quella dell'anno scorso».

Ha vinto tantissimo in carriera, dove colloca la salvezza della Salernitana?
«Ho vinto tanti trofei è vero. Però questo con i granata è particolare. Non avevo mai giocato per la salvezza ed è stato incredibile: quando finisci così, all'ultimo momento, e vedi tutte le persone che sono felici è il massimo. Per me è stato importante e indimenticabile. Mai mollare, insomma, io ci ho creduto sempre».

E adesso in cosa crede? Qualcosa in più della salvezza?
«Quest'anno è diverso, però la strada è lunga. Guai a dimenticare l'anno scorso. Pensiamo in primis alla salvezza. La Salernitana sta facendo per la prima volta il secondo anno di fila in A e non è facile: piano piano cresciamo tutti insieme».

Un pronostico per oggi?
«Non voglio. L'importante è che la squadra si sente bene e che faccia un bell'incontro. Stasera a Firenze e domenica a Monza vogliamo fare due partite gagliarde e prendere più punti è possibile».

Invece chi vince lo scudetto?
«Anche qui è ancora prematuro. Ci sono tante squadre accreditate ed ancora tante partite. Certo, il Napoli sta facendo un campionato incredibile. Ma è impossibile sbilanciarsi adesso: il calcio va veloce. Basta ricordare l'anno scorso». 

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