Avellino, in vista del derby Rastelli nasconde le mosse

Allenamenti a porte chiuse: due punte contro la Juve Stabia?

Massimo Rastelli
Massimo Rastelli
di Marco Festa
Venerdì 31 Marzo 2023, 09:34
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La settimana di allenamenti a porte chiuse dell'Avellino in vista del derby con la Juve Stabia (domenica, ore 17:30, stadio "Menti") sta volando via. Anche ieri i biancoverdi hanno lavorato lontano da occhi indiscreti per provare moduli e interpreti da opporre all'undici allenato da Walter Novellino. Finora blindarsi non è bastato a stupire sul campo. Anzi. Encefalogramma piatto, al netto di qualche sussulto isolato. Tant'è. A Rastelli non resta che provarle tutte per condurre i biancoverdi negli spareggi promozione ed evitare l'onta, pur non essendone l'unico e solo responsabile, di ritrovarsi a commentare un campionato senza arte né parte.

L'allenatore di Pompei, subentrato alla nona giornata a Taurino, ha issato la squadra fuori dalla zona playout ma alla lunga i limiti dell'organico, ereditati, sono tornati a galla con forza.

Sporadiche vittorie, come l'ultima davvero esterna, conquistata il primo febbraio a Potenza e su cui mise due volte il timbro Marconi, il bomber di cui Tounkara è diventato vice, ma non solo. Tounkara è uno dei giocatori emblema della chiarezza con cui bisognerà ragionare in vista della prossima stagione per evitare doppioni privilegiando innesti mirati, in modo da evitare sovrabbondanze e colmare le lacune.

C'è tempo per pensare allo scenario che ci si ritroverà di fronte quando dai prestiti ritorneranno giocatori che stanno dimostrando di poter essere preziosi (vedi Guadagni) e meno (Zanandrea, ancora alle prese con problemi fisici), ma anche a come gestire chi c'è già e resterà. Proprio come Tounkara per cui scatterà l'obbligo di riscatto con annesso contratto pluriennale. Per il momento l'ex Cittadella non è destinato a trovare spazio a meno che Rastelli non scelga di fronteggiare l'assenza di Trotta, alle prese con un fastidio a una caviglia e un'infrazione di uno scafoide, passando a un sistema di gioco a due punte. Come il 3-5-2.
Più facile a dirsi che a farsi. Benedetti necessita ancora di riposo e terapie. Il lungodegente Aya resterà fuori. Potrebbe, perciò, rappresentare un azzardo disegnare una linea a 3 inedita con Sottini, Moretti e Auriletto. Più probabile che uno tra Rizzo, Ricciardi, Auriletto o Sottini vengano adattati nelle vesti di terzino sinistro per ovviare al forfait obbligato di Tito. Un solo ballottaggio da risolvere a centrocampo dove con Dall'Oglio sempre out e Garetto ai margini del progetto, Maisto contende una maglia da titolare a Mazzocco. Matera e il rientrante Casarini saranno certamente chiamati a sopperire all'indisponibilità di un altro squalificato, ovvero D'Angelo (altre terapie e di nuovo piscina per superare il trauma a una spalla).
E si arriva proprio all'attacco dove Tounkara non è reputato per caratteristiche adatto al tridente, diversamente da Kanoute e Di Gaudio che se la giocano per il ruolo di esterno destro. Anche se Rastelli non ha nascosto di ritenere Russo e Di Gaudio la coppia di brevilinei più adatti per giocare a sinistra, per la possibilità di rientrare sul destro, calciare o offrire assist.

Dunque, l'uno dovrebbe escludere l'altro perché si fa fatica finanche a immaginare di rinunciare a Russo, che predica nel deserto. L'alternativa può essere rappresentata dal 4-4-2, ma la coperta corta dell'Avellino resta tale a prescindere dall'assetto tattico. Si potrebbe optare per Kanoute e Di Gaudio sulle fasce a centrocampo per una trazione ultra offensiva, al netto delle insidie insite in un impegno fuori casa, ma sull'out mancino resterebbe la necessità di adattare un giocatore di piede destro. Salvo impiego di Sottini che, però, è un centrale. In questo bailamme c'è pure la carta Gambale: sfumato il suo rientro all'Aquila Montevarchi è finito in naftalina. Un altro esempio lampante dell'importanza di programmare e condividere dall'inizio tutte le scelte con l'allenatore.
 

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