Patierno nel gotha dei bomber dell'Avellino

L’attaccante dell’Avellino viaggia alla media di quasi un gol a partita

Cosimo Patierno
Cosimo Patierno
di Marco Ingino
Martedì 9 Aprile 2024, 00:15
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A guidare l'attacco mitraglia di un Avellino che, con 60 reti messe a segno in 35 gare ha il miglior reparto del girone C, non poteva che esserci un bomber di razza come Cosimo Francesco Patierno. Il 33enne di Bitonto, capocannoniere del raggruppamento con 19 reti, una in più di Jacopo Murano del Picerno, ha in pratica messo a referto quasi un terzo delle marcature dei lupi.

Una media impressionante se si pensa che l'ex Virtus Francavilla, vice capocannoniere lo scorso campionato (sempre con 19 sigilli) alle spalle di Pietro Iemmello, in campionato ha finora giocato 25 partite per un totale di 1703 minuti.

Nel rapporto tra minuti giocati e gol realizzati significa che "Kikko gol" viaggia alla media di una esultanza ogni 89 minuti circa, in pratica una rete a partita.

Media che viene confermata anche se si va a sommare il sigillo impresso in Coppa Italia dal numro 9 dell’Avellino contro la Juve Stabia.

In questo caso, come certificato dal sito transfermarket.it, la media realizzativa di Patierno si attesta a 0,74 gol a partita, con 20 reti complessive, che vale al bomber il quindicesimo posto dei marcatori biancoverdi nel calcio professionistico dal Duemila.

Restando ai dati di questa stagione e di questo nuovo millennio, senza pertanto tener conto di cannonieri come Giampiero Ghio che nel 1967/98 mise a segno 20 gol, a tre giornate dalla fine della stagione regolare Patierno è secondo solo a Raffaele Biancolino che nel 2006/07 arrivò addirittura a segnare 24 gol in campionato e due nella post season. Un record insidiato solo da Romano (21) e De Vena (19) ma in serie D.

Statistiche parallele alla mano, quindi, l'attuale detentore della maglia numero nove, nei prossimi 270 minuti, oltre a concorrere per lo scettro di capocannoniere del Girone C, con altri 5 gol in 3 gare, potrebbe eguagliare il Pitone. Impresa difficile ma non certo impossibile se Patierno dovesse mantenere la media realizzativa delle ultime quattro gare in cui, con 8 gol complessivi, ha raddoppiato il suo abituale trend stagionale: 2 reti al Brindisi, 1 Giugliano, 3 Picerno e 2 Turris. Nel frattempo con la doppietta dell'Amerigo Liguori, Kikko Patierno ha superato lo score stagionale di un grande bomber del passato come Gigi Molino che nel campionato 2002/03 si fermò a 18 reti ma, a differenza di Patierno, quei gol bastarono all'Avellino di Salvatore Vullo per sbarcare in serie B dalla porta principale saltando persino per squalifica la gara dell'apoteosi di Crotone.

Nella speciale classifica degli anni 2000, in realtà, anche Alessandro Pellicori arrivò a quota 18 ma in quel caso non furono nemmeno sufficienti per salvare i biancoverdi dalla retrocessione nel 2007/08. Erano del resto quelli gli anni dell'altalena tra serie cadetta e Lega pro in cui, due anni prima, pure i 17 centri di Thomas Danilevicius finirono per essere utili solo nel palmares personale dell'attaccante lituano.

Copione praticamente identico, ma protagonista diverso, a quello dei due anni precedenti con Vitali Kutuzov autore di 15 reti di cui due memorabili nel derby vinto contro la Salernitana. Diversamente nell'ultimo quarto di secolo ci sono stati bomber che hanno comunque inciso con i loro gol anche sui risultati finali a partire dal 2000/01 quando il giovanissimo Peppe Mascara, con Aldo Ammazzalorso in panchina, in serie C trascinò ai playoff i biancoverdi contro il Catania.

Negli anni d'oro della presidenza di Walter Taccone, invece, il re dei bomber dell'Avellino di tutti i tempi, Gigi Castaldo, ha lasciato il segno sulla promozione dalla C alla B del 2013 con 14 gol, nel 2015 con 16 e nel 2018 con 13 reti che valsero la salvezza sul campo. Importante, nel quinquennio della serie cadetta, anche l'apporto dei suoi colleghi di reparto come Andrej Galabinov, 15 gol nel 2014, Benjamin Mokulu, che con Attilio Tesser in panchina arrivò a 12, e Matteo Ardemagni, capace di esaltarsi sotto le direttive di Walter Novellino toccando quota 13.

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