Cavese, col Gravina a porte chiuse
il presidente: «Gesto da condannare»

Cavese, col Gravina a porte chiuse il presidente: «Gesto da condannare»
di Giuliano Pisciotta
Mercoledì 16 Novembre 2022, 15:16
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Sputi e lancio di una bottiglietta d'acqua all'indirizzo di un assistente arbitrale da parte dei tifosi. Con questa motivazione il Giudice Sportivo di Serie D ha comminato alla Cavese un'ammenda di 1500 euro ma soprattutto ha disposto che la gara interna col Gravina si giochi a porte chiuse. Il dispositivo del giudice parla di specifica recidiva da parte dei sostenitori metelliani.

Il presidente biancoblu Alessandro Lamberti ha fermamente condannato il gesto, sottolineando che chi si rende protagonista di comportamenti di questo tipo va senza dubbio isolato dalla parte sana della tifoseria metelliana. «L'episodio - ha affermato il massimo dirigente in una nota diffusa in mattinata - arreca a tutti noi un enorme danno non solo da un punto di vista economico ma soprattutto reputazionale. Il comportamento di pochi individui mette tutti noi in una posizione di difficoltà e imbarazzo.

Ma soprattutto fornisce a chi non vuole il bene della nostra Cavese il pretesto per attaccare, danneggiare o penalizzare.

Come società faremo sempre di più per tutelare la Cavese in tutte le sedi opportune perché, non vi è dubbio alcuno, saremo oltremodo vigili affinché lo stesso rigore che viene applicato a Noi sia ugualmente applicato alle altre società.

Competiamo in un campionato difficile come avete avuto modo di vedere in queste prime 11 giornate: tutti aspettano un nostro passo falso - in campo e fuori - per allontanarci dall’obiettivo. Non ce la faranno se saremo davvero uniti, se il nostro stadio sarà l’uomo in più e se in trasferta saremo esemplari suscitando l’ammirazione degli avversari per la qualità del nostro tifo».

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