Crotone-Napoli, vittoria piccante
tra corna e peperoncino calabrese

Crotone-Napoli, vittoria piccante tra corna e peperoncino calabrese
di Delia Paciello
Lunedì 7 Dicembre 2020, 10:30
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Vittoria audace, anzi piccante in Calabria per il Napoli di Gattuso dopo qualche critica di troppo che da qualche giorno si alzava dalle piazze virtuali per un gioco che non convinceva. Ma stavolta è tutta un’altra storia: «Il mister ci teneva a fare bella figura davanti ai suoi, nella sua terra», fa subito notare qualche vecchia conoscenza dell’allenatore calabrese che proprio a Crotone vanta diversi fan club. I più scaramantici invece sono pronti a dare letture diverse: «Altro che peperoncino calabrese, c’era l’effetto del curniciello napoletano associato a quella maglia magica»; «Questa è la maglia del poker», scrivono in tanti sui social. E in effetti due volte gli azzurri hanno indossato la maglia stile Argentina, ed entrambe le volte hanno stravinto sugli avversari: la prima allo stadio Diego Armando Maradona contro la Roma in una giornata ricca di emozioni. E allora sono numerosi quelli che insistono: «Giocate sempre con la maglia che ricorda Diego».

E dopo l’ultimo tweet ufficiale del club, l’aspetto scaramantico prende decisamente il sopravvento: «#eCcorne», è la didascalia sibillina sulla foto di una mano che fa il gesto delle corna. E i tifosi si scatenano: «Ma che vuol dire?», «Ma Lombardo non può giocare dal suo account privato?». Mentre in tanti ironizzano e si scervellano in una gara per l’interpretazione migliore, spuntano anche numerosi juventini pronti a offendersi e a offendere. Il motivo? Per loro è un chiaro attacco al popolo bianconero in vista della gara col Toro. «La tipica coda di paglia», controbattono prontamente i napoletani. E in attesa di una spiegazione più chiara del criptico post da parte della società, una cosa per molti è certa: «Una mano più bella almeno potevano sceglierla»; «Ma chi le fa le selezioni per i modelli? Io ho delle unghie più belle»; «Potevano mettere una foto non sfocata, manco le foto sanno fare». E perlomeno si ride.

 

Tornando al calcio, per qualcuno non solo la maglia ha ricordato El Pibe de Oro: in quel gol che ha aperto la gara c’è chi ci ha visto nuovamente la mano de D10S. «Insigne ha sicuramente rivisto tutti i gol di Maradona in questi giorni»; «Finora il piede storto, segnava una volta su mille. Ora dei gol capolavoro che ricordano quasi l’immenso Diego», si legge sul web. Una grande prestazione del capitano e poi quel suo gioiellino, il tiro a giro, quello che ormai viene detto il gol alla Insigne. Ma tutta l’azione che ha portato al vantaggio è stata da applausi. Ad iniziare dal tunnel a metà campo di Zielinski a Cuomo, poi il passaggio a Lorenzo sulla sinistra che accentrandosi ha fatto fuori Pedro Pereira e Molina, spostando il pallone sul destro e lasciando partire il suo tiro finito in fondo al sacco sul secondo palo. Segnando così il settantesimo gol in Serie A e piazzandosi al decimo posto solitario nella classifica dei marcatori di tutti i tempi del Napoli, a una sola rete da Higuain e Altafini. E su Twitter davanti alla statistica c’è chi non perde l’occasione per affondare un colpo al «traditore»: «Però che coincidenza che il Pipita si è fermato a 71 gol in maglia azzurra.

Anzi, forse nessuna coincidenza…».

A Napoli tuttavia stavolta non si può parlar male dell’attacco: quasi tutto il reparto avanzato titolare è andato in gol, ed è comunque stato protagonista. Anche Lozano si è fatto trovare pronto sull’assist del capitano, piazzando il quinto gol in campionato. Poi Demme, anche lui in forma smagliante, ha infilato la palla nell’angolino della rete con un tiro dal limite dell’aria su assist di Mertens: «Deve giocare titolare»; «Grande Diego, vogliamo la tua passione in campo»; «Mai più in panchina», commentano i tifosi. E per finire anche Petagna è arrivato a mettere la firma sul tabellino col suo piede sbagliato, il destro. «Grande bulldozer, ora così a ogni partita», incita il popolo del web. 

 

Così mentre si alza la voce del «Non rinnovate il contratto a Gattuso», Ringhio risponde in campo calando il poker e dominando una gara in piena leggerezza e senza troppo sforzo. «Non riusciamo a vincere contro l’Az, che ha una squadra di sconosciuti, meglio non esaltarci per la vittoria con il Crotone e cerchiamo di non fare figuracce in Europa», prova ad affondare qualcuno. Eppure il Napoli è lì, solido al terzo posto, a -1 dall’Inter e pari punti alla Juventus, nonostante il punto di penalizzazione e la sconfitta a tavolino, in attesa di completare l’iter giudiziario sulla questione Juve-Napoli. Però in tanti sono insoddisfatti, si lamentano di un gioco spento. Ma efficace lo stesso, almeno a guardare i numeri e la classifica. In attesa della sfida europea contro il Real Sociedad al Maradona, dove basta un punto per mettere al sicuro il passaggio del turno della prima del gruppo. «Ma mi raccomando alla maglia, ci vuole quella in Argentina’s style», insiste ancora qualche tifoso. 

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