L'inizio di una nuova era? Chissà. Ma di sicuro quanto visto a San Siro domenica sera è un segnale incoraggiante. La mossa di accentrare Khvicha Kvaratskhelia alle spalle dell'unica punta è stata una delle pochissime buone notizie di una serata sostanzialmente da dimenticare per il Napoli.
Walter Mazzarri ha deciso di muovere la posizione del georgiano per portarlo più nel vivo del gioco e allontanarlo dalle grinfie dei difensori avversari. Kvara, infatti, non è più una novità, quella sorpresa che lo scorso anno ha di fatto scassinato le difese di mezza serie A a suon di finte e controfinte. I difensori lo hanno studiato, hanno lavorato sui suoi movimenti e alla fine sono riusciti anche a trovare le giuste contromisure per annientarlo rendendolo quasi del tutto innocuo. E allora? Mazzarri ha avuto l'idea per provare a regalargli un finale di stagione in crescendo. Lo ha spostato, lo ha accentrato e lo ha rimesso a calamitare palloni utili per tutti. Contro il Milan si è rivisto il Kvara a tratti devastante della passata stagione. Controllo di palla sulla trequarti, un paio di finte secche per lasciare sul posto il diretto marcatore e dritto verso la porta avversaria. Ha ritrovato lo spunto, la conclusione, l'assist per i compagni e soprattutto il sorriso. È vero che il Napoli non ha vinto e Kvara non ha segnato, ma sul volto del 77 azzurro si è rivista la luce. Domani - nel giorno di San Valentino - Kvara sarà in sala al cinema Metropolitan per assistere alla proiezione di Brighton 4th del regista Levan Koguashvili: sarà una proiezione inclusiva in cui verrà sottolineata l'importanza della disciplina data dalla pratica dello sport che, insieme alla cultura, costituisce il miglior scudo contro le difficoltà della vita. A tutto Kvara, insomma, perché se lui accende, il Napoli si infiamma. E deve averlo capito anche Mazzarri che nel 3-5-1-1 ha ritagliato un posto speciale per i suoi strappi.
Poi da sabato contro il Genoa si rivedrà Osimhen.