Si è spento a Napoli l'editore televisivo Giulio Germaniesi. Aveva per molti anni miscelato bene calcio e spettacolo nel seguitissimo programma del lunedì sera Number One. C'era di tutto in quel contenitore dove vi erano le migliori firme del giornalismo sportivo nazionale, artisti e showgirl che avrebbero fatto carriera, splendide telefoniste. Il primo episodio che mi viene in mente su quel programma, imbattibile negli ascolti, è quanto accadde il 15 gennaio 1990, il giorno dopo Udinese-Napoli, una brutta partita degli azzurri che avrebbero vinto in primavera il secondo scudetto.
Ospite fisso del programma Number One era Giuseppe Pacileo, prima firma del Mattino. Inviato a Udine, aveva dato 3,5 a Maradona, non tanto per la mediocre prestazione in campo (riuscì comunque a ispirare la rimonta del Napoli che pareggiò per 2-2) quanto per i comportamenti sbagliati fuori. Non a caso usò nella pagella il termine “vergogna”. Vergogna non per un gol non segnato o un dribbling sbagliato. Vergogna per la vita dissoluta che conduceva da tempo. Diego era ormai incontrollabile e, dopo il mancato passaggio al Marsiglia dell'89, non riusciva più a seguire le regole.
Nel giorno del programma Maradona, accompagnato dall'amico Salvatore Sorrentino, si presentò nella sede di Canale 34, ad Agnano, per un faccia a faccia con Pacileo. Fu violento. «Di cosa dovrei vergognarmi?». Provò, ancora una volta, a nascondere la sua vita dissoluta. D'altra parte, per una voce leale e forte come quella della prima firma del Mattino ve n'erano tante - tutte - che restavano in silenzio, pur sapendo quello che accadeva nelle notti napoletane di Diego, perché era difficile per chiunque mettersi contro Maradona.
Quella parola “vergogna” fece infuriare Maradona. E forse lo spinse a riflettere. Comunque, poche settimane dopo, si mise nelle mani del professore Antonio Dal Monte, lo scienziato che lo rimise in forma e gli consentì di portare l'Argentina alla finale dei Mondiali di Italia '90. Poi fu il buio, con un voto alla vita e alla carriera di Diego che diventò ancor più basso del 3,5.