Napoli, un altro mondo: il cambio modulo di Mazzarri ha convinto gli azzurri

Calciatori più sereni in Arabia Saudita

Simeone
Simeone
di Pino Taormina
Sabato 20 Gennaio 2024, 09:25 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 10:58
4 Minuti di Lettura

Inviato a Riad

"Vision 2030" di Mohammad bin Salman è il progetto della famiglia reale saudita che punta a rivoluzionare il regno. È scritto ovunque per le strade di Riad e avrà illuminato Mazzarri: e così anche il tecnico di San Vincenzo ha avuto la sua visione. Lo ha spiegato alla squadra: sono di passaggio, non giocate per me, giocate per voi. E così ha imposto il cambiamento. La metamorfosi del sarto ad interim ha funzionato a meraviglia. È stato un sarto scrupoloso perché ha cucito una partita addosso a un avversario ostile per tradizione. Tra quattro mesi non ci sarà più ma intanto lo sfizio della finale di Supercoppa italiana se l'è tolto. Giocando alla sua maniera, vecchia maniera.
Walter Mazzarri non è uno strappacuore, anche se non è più accreditato di gelida razionalità: ma alla squadra piace perché mostra lealtà e la giusta dose di cinismo, assolutamente necessario nel momento in cui nelle vene della squadra scorreva qualche rancore e veleno di troppo. E allora li ha convinti uno a uno a provare "per loro" a cambiare, ad abbandonare la coperta di Linus del 4-3-3 e a virare alla difesa a cinque. Ha avuto la benedizione di Di Lorenzo e Lobotka, di Mario Rui e Juan Jesus prima di avviare la rivoluzione in Arabia. «Vendicate la figuraccia con la Fiorentina del Maradona», ha ripetuto toccando le corde dell'orgoglio dei campioni d'Italia. Ed eccolo il Napoli che, così, si riappropria del catenaccio, del contropiede o per meglio dire, di una rinnovata solidità difensiva.

L'aria dell'Arabia deve aver fatto bene a tutti: la squadra logora vista nell'ultimo mese e mezzo, quasi spossata, ha ceduto il passo a un'altra squadra. Che non assomiglia a nessuno di quelle viste da qualche anno a questa parte. Mazzarri lo meditava da qualche tempo, l'abiura al 4-3-3 per giocarsi la carta buona nella mano decisiva: è successo. Ci ha messo un po' di buonsenso e qualche ripasso: «Per capire come fermare la Fiorentina, abbiamo studiato la gara di campionato». Così si fa. Poi, niente come il catenaccio stringe il collo. Mazzarri lo sa fare. E lo ha spiegato. Sta vivendo in una specie di bolla, è il primo a sapere di essere un allenatore in scadenza e può entrare in concorrenza con i capricci di De Laurentiis (Conte più di tutti) solo rientrando tra le prime 4 e volando in Champions.

Ora ci tiene a conquistare il secondo trofeo della sua storia. Ha solo una Coppa Italia in bacheca e poi il cianuro per la Supercoppa di Pechino. E adesso ha un'altra chance. E non si butta via niente: pensa ancora alla difesa a 3, magari facendo rientrare Zielinski visto che Cajuste ha fatto scattare un altro campanello d'allarme. Ngonge e Traoré, nel quartier generale del Four Season, fanno capire che la "Vision" di De Laurentiis è pure all'inizio: in particolare l'ivoriano avrà bisogno di qualche giorno, non di più, per essere pronto.

La malaria non ha lasciato tossine, ma non si allena da un mese e mezzo. Ora c'è un clima diverso: Mazzarri non è quel genere di persona che streghi le masse, se non altro perché non è un gran promotore di se stesso e ora ha l'animo più leggero.

Ma è chiaro che è una vittoria sospesa tra un passato irripetibile e un presente che non può essere futuro, perché non c' è nulla di futuribile nel Napoli visto con la Fiorentina. Si è dunque nel pieno di una bizzarra metamorfosi che è bizzarra proprio perché non potrà verificarsi: va bene ancora puntare, nel breve, alla difesa a tre o a cinque, ma non è questo il futuro. Ma intanto è una vittoria che riempie il cuore, e basta leggere i commenti dei calciatori sui social per capire la potenza di questo successo. Difficile poter capire come cambierà il Napoli lunedì: ovviamente, In queste condizioni, scontata la conferma di Simeone che ha davvero colpito per il modo con cui ha affrontato la semifinale araba. E poi, magari, una riflessione su Kvara: apparso stanco. Chissà: magari potrebbe essere messo a riposo, puntando su Raspadori. Un'idea. Serve un'altra visione, ma Mazzarri sembra ispirato. La troverà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA