Napoli-Frosinone 0-4: che choc per gli azzurri e il Maradona adesso contesta

Clamorosi errori in difesa, deludenti i titolari

Frosinone in gol
Frosinone in gol
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 00:08 - Ultimo agg. 07:15
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Più che una coppa è un calice amaro per il Napoli. E che deve far riflettere per il futuro (in chiave mercato). Come nella scorsa stagione, anzi peggio. Molto peggio. Gli azzurri prendono quattro sberle dal Frosinone e vengono eliminati agli ottavi di coppa Italia al Maradona (fischi copiosi nel finale). I ciociari prima tengono botta, anche con un pizzico di fortuna (rete annullata a Simeone e palo di Mario Rui) e poi battono cassa nella ripresa. Ma il Napoli ci ha messo del suo. Ieri sono emerse le fragilità della difesa con un centrocampo incapace di fare il giusto filtro e di dare le opportune coperture. Se a questo si aggiungono le difficoltà di Lindstrom (altra chance sprecata ieri per il danese) e l’involuzione di Raspadori il quadro è completo. Mazzarri si affida al turnover e schiera in campo le seconde linee. 

Stavolta però il 4-3-3 schierato dal tecnico è ben diverso da quello tradizionale. E non solo per gli interpreti, ma anche per le... interpretazioni. In attacco il riferimento centrale è Giovanni Simeone con Lindstrom e Raspadori sulle fasce. Che Jack non fosse a suo agio in quella posizione era cosa risaputa ed anche ieri se n’è avuta ampia dimostrazione. Discorso a parte per Lindstrom che non è riuscito ad integrarsi e resta sempre più un oggetto misterioso. Sponda ciociara, Di Francesco cambia completamente pelle alla squadra derogando dal consueto 4-3-3 e schierando una formazione sperimentale con un inedito 3-4-1-2 in cui Brescianini veste i panni del rifinitore alle spalle del tandem offensivo composto da Cheddira e Caso.

 Gli ospiti fanno molta pressione sui portatori di palla azzurri e cercano di tenere il Napoli nella propria metà campo. A tratti naturalmente viene fuori il maggiore tasso tecnico dei padroni di casa ed anche una fisicità che non guasta. Il Napoli prende campo e sfiora il vantaggio in un paio di occasioni. Lindstrom, però, riesce ad esaltare i riflessi di Cerofolini piuttosto che spedire in porta un bell’invito di Demme.

La gara si accende a sprazzi. Raspadori di sinistro spreca una buona chance da ottima posizione (22’), mentre gli ospiti fanno le prime prove di contropiede con Caso che va via a Zanoli, rientra sul destro e cerca il bersaglio, ma trova una deviazione provvidenziale della difesa azzurra.

 



Il pacchetto arretrato del Napoli palesa insicurezze evidenti, figlie anche di coperture preventive che latitano. Proprio quando la prima parte del match sembra avviarsi verso l’intervallo ecco un paio di acuti dei padroni di casa. Simeone la sblocca sfruttando un cadeau di Okoli, l’arbitro indica il centrocampo salvo poi tornare sui suoi passi richiamato dal Var per un fallo di mano di Lindstrom all’alba dell’azione (sebbene il retropassaggio di Okoli avrebbe di fatto interrotto la precedente situazione...). Il Cholito ci riprova poco dopo sugli sviluppi di una bella iniziativa di Cajuste, ma Cerofolini ci mette una mano.

Nel secondo tempo, il palo esterno di Mario Rui su punizione (8’) somiglia come al canto del cigno. Mazzarri cambia nel tentativo di alzare il numero di giri del motore e nel giro di un quarto d’ora lancia i suoi titolarissimi (Di Lorenzo, Lobotka e poco dopo Osimhen e Kvara). Sugli sviluppi di un angolo arriva però la doccia fredda. La difesa si addormenta, Di Lorenzo e Osimhen lasciano libero Barrenechea di avvitarsi (20’) per indirizzare la sfera alle spalle di Gollini. Non è finita. Di Lorenzo a quel punto fa letteralmente harakiri. Il capitano prima effettua un retropassaggio sanguinoso che lancia Caso verso il raddoppio (25’) e poi commette fallo da rigore su Gelli che Cheddira trasforma. (46’). A chiudere il film horror ci pensa Harroui che cala il poker. A fine partita, il Maradona fischia e chiede di più ai campioni d’Italia.
 

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