Ancelotti, buona la prima a Napoli:
«Qualità e coraggio, che serata»

Ancelotti, buona la prima a Napoli: «Qualità e coraggio, che serata»
di Gennaro Arpaia
Sabato 25 Agosto 2018, 22:59 - Ultimo agg. 26 Agosto, 15:32
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«È stata una bellissima partita». Lapidario ma anche concreto, Carlo Ancelotti sorride per questa seconda vittoria in altrettante gare. « Il Milan ha controllato nella prima parte, poi si è vista la nostra veemenza. Non abbiamo mollato e ci abbiamo creduto, il loro raddoppio era stato immeritato perché su due azioni simili ci hanno sorpreso», ha continuato l'allenatore. «Si è messa in salita per noi, ma con qualità dei miei giocatori ce l'abbiamo fatta. Abbiamo cambiato modulo, poi la spinta del pubblico ci ha aiutato, è stata una serata fantastica. Sono stato fortunato a non aver pagato il biglietto».
 
 

Nella ripresa anche una variante tattica. «Modulo? Abbiamo tante conoscenze e tanti sistemi, oggi abbiamo sofferto un po' la mancata pressione su Biglia e abbiamo optato a migliorare l'aspetto difensivo. Mertens non è un trequartista tipico, ma sa fare molto bene in combinazione con la prima punta e con gli esterni. La sua non è una posizione da calciatore dietro la punta, gli avevo chiesto di allargarsi per sfruttare con Insigne molto di più le fasce», ha continuato ai microfoni di Dazn.

L'esperimento Hamsik non ha continto proprio tutti, però. «Marek secondo me ha fatto molto bene. È chiaro che migliorerà quando organizzeremo meglio ancora il gioco, in quel momento le sue qualità verranno fuori ancora di più. Sono motlo contento di quello che ha fatto fino a qui. Abbracciare Gattuso è stato bello, conservo un buon ricordo di tutti quelli che ho allenato ma con lui c'è qualcosa di particolare».
 

La chiosa è per il pubblico dello stadio San Paolo, splendido: «Questo è il Napoli dei tifosi, non è una squadra mia, non l’ho mai pensato. Io do il mio contributo, queste due partite mi hanno soddisfatto in parte e a livello emozionale ho vissuto emozioni fortissime. Sono venuto a Napoli per questo, per provare quelle emozioni che non ho provato soprattutto nell’ultimo anno».
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