Prove di dialogo. Ieri il primo incontro esplorativo tra il presidente De Laurentiis e l'agente di Osimhen. Clima sereno, distanza tra le parti, ma voglia di riparlarne. Da oggi sarà un lungo week end di riflessioni e trattative con l'inizio della prossima settimana che potrebbe far registrare già qualche colpo ad effetto. Da Osi a Kim, passando per le sirene arabe che provano ad incantare Lozano, i pezzi pregiati del Napoli fanno gola a mezza Europa (e non solo). Poi tutto il resto. Il presidente Aurelio De Laurentiis dal canto suo, complice anche la guerra fredda con il ds Giuntoli (che ha chiesto da tempo di andare via nonostante un altro anno di contratto), ha avocato a sé la carica di operatore di mercato ad interim e il suo telefonino è più bollente che mai. Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire.
Il nodo principale è relativo alla permanenza o meno di Victor in azzurro. Il patron ne ha parlato ieri con il manager dell'attaccante, Roberto Calenda.
Numeri alla mano, De Laurentiis ha detto a chiare lettere che Osimhen non si muove da Napoli a meno che non arrivi un'offerta «irrinunciabile per la salute del club». Che tradotto in soldoni significa aver fissato una sorta di base d'asta che parta quanto meno da 150-160 milioni di euro. In questo momento la distanza tra le parti è ancora notevole (sia Psg, sia Chelsea hanno valutato il cartellino del nigeriano intorno ai 120 milioni), ma non è detto che la forbice possa restringersi. Di questo e di tanto altro ancora se ne è parlato ieri tra Adl ed il manager Calenda, dopo i tanti contatti telefonici dei giorni scorsi. Fin troppo chiaro che l'argomento all'ordine del giorno sia stato quello del possibile prolungamento del contratto di altri due anni (scade nel 2025) e dall'inevitabile adeguamento dell'ingaggio che oggi è di circa 4,5 milioni a stagione. Ragionando in proporzione alla stima del valore del calciatore, la richiesta pare sia stata di più del doppio dell'attuale stipendio. A quanto pare però De Laurentiis non sarebbe disposto a spingersi oltre i 6 milioni a stagione (escluso bonus). Per il momento fumata grigia. Se ne riparlerà, insomma. Intanto, il Napoli si guarda intorno ed ha cerchiato in rosso il nome di Jonathan David del Lille (24 gol e 4 assist in Ligue1 per il 23enne).
Kim Min-Jae, intanto, è conteso dal Bayern (in pole), e dalle due sponde di Manchester (United e City). Il primo club che pagherà la clausola di circa 60 milioni di euro potrà ingaggiare il giovane sudcoreano che per il momento sta completando il servizio di leva in Corea del Sud.
L'austriaco Kevin Danso del Lens potrebbe essere il suo naturale sostituto nella difesa a 4 di Garcia (circa 20 milioni di euro il costo dell'operazione con 2 milioni di ingaggio al giocatore). Occhio, però, anche alla candidatura di Dávid Hancko (26 anni) del Feyenoord. Il centrale slovacco potrebbe essere una valida alternativa anche se non è escluso il classico colpo ad effetto per blindare il pacchetto arretrato.
Hirving Lozano, intanto, è tentato dalle sirene ammaliatrici saudite pronte a fargli ponti d'oro. Il messicano (contratto in scadenza nel 2024 e ingaggio di 4,5 milioni all'anno) avrebbe ricevuto un'offerta importante da alcuni club arabi disposti a raddoppiare il suo stipendio. Il Napoli chiede circa 15 milioni per il cartellino. Anche la Lazio sta lavorando sotto traccia per arrivare a due giocatori azzurri, ma a cifre ben diverse. Si tratta di Zielinski e Politano. La settimana scorsa alcuni emissari del club di Lotito sono stati a Napoli per sondare il terreno. Piotr Zielinski è a scadenza (2024), guadagna tanto ed è un pretoriano di Sarri che lo vorrebbe a Roma dopo la doppia avventura insieme: a Empoli e a Napoli. Il polacco ha messo in cima gli azzurri, ma attende una chiamata dal club altrimenti si guarderà intorno. Discorso un tantino diverso per Matteo Politano. L'attaccante ha un anno in più di contratto e riflette sul suo futuro in azzurro.