Osimhen e Kvaratskhelia, la scossa al Napoli che può valere l'Europa

La coppia da sogno e Politano per la rimonta del Napoli

L'abbraccio tra Piotr Zielinski e Victor Osimhen
L'abbraccio tra Piotr Zielinski e Victor Osimhen
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Martedì 9 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 10 Aprile, 07:34
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Meno sette. Il conto alla rovescia, il bilancio, le speranze, le luci e le ombre del Napoli in questo rush finale in cui tutto è ancora in gioco. In ottica qualificazione all'Europa, s’intende. Che sia quella che conta (leggasi Champions) oppure dalla porta di sevizio (Europa League oppure Conference League) lo stabilirà il campo. Il Napoli, però, ha l’obbligo di provarci: Francesco Calzona intende lasciare un buon ricordo prima di abbandonare la panchina azzurra a fine campionato e intanto tira la volata in questo sprint in cui mancano sette giornate alla bandiera a scacchi.

Il piano 

L’allenatore dei campioni d'Italia lo ha lasciato intendere nell'immediato dopo partita di Monza domenica al Brianteo. Ora non resta che provarci guardando in casa propria, oltre che naturalmente al calendario delle dirette concorrenti ed anche ai tre scontri diretti (di cui due al Maradona, con Roma e Bologna, ed uno in trasferta al Franchi con la Fiorentina) che potranno dire tanto in chiave rincorsa.

Prima però bisogna provare a trovare un equilibrio in casa azzurra. Il Napoli continua ad incassare sistematicamente gol. Ad ogni partita. L’emorragia non è ascrivibile soltanto alla difesa, come rimarcato dallo stesso Calzona, ma a movimenti e coperture che devono essere fatti da tutta la squadra. Restano i dati. Restano i numeri. Quelli che non tradiscono mai. 

Se si vuole cullare una speranza di rimonta bisogna arginare le falle che si aprono sistematicamente in ogni incontro. Gli azzurri hanno incassato 38 gol in 31 giornate di campionato: la media è presto fatta: 1,22 a gara. C’è di più. L'arrivo di Calzona non ha cambiato l'inerzia delle cose. Nelle sette partite giocate in A con l'ex ragazzo di Calabria in panchina, gli azzurri hanno incassato 10 reti a cui si aggiungono i quattro gol subiti nel doppio scontro diretto con il Barcellona costato la qualificazione ai quarti di Champions. L'altra faccia della medaglia, però, brilla della luce riflessa dai propri attaccanti. Dall'arrivo di Calzona sulla tolda della nave azzurra, infatti, nessuna squadra in serie A ha segnato tanto quanto il Napoli: 15 gol in sette partite di campionato più due reti fatte al Barça tra andata e ritorno. Osimhen, Kvaratskhelia e Politano (29 gol e 15 assist in tre) sono una sentenza. E questo potenziale offensivo va sfruttato e valorizzato. Blindando cioè il patrimonio di gol degli azzurri (48 reti in 31 gare) e provando ad arginare l'emorragia difensiva. Ma ci vuole tempo e la sabbia invece scorre veloce nella clessidra. Calzona non ha avuto poi così tanto spazio di manovra in poco più di un mese per registrare i meccanismi. Ma il tempo è tiranno ed il Napoli ne ha poco. 

 

Le concorrenti 

Il calendario però potrebbe strizzare l'occhio ai campioni d'Italia che, sebbene attardati di sette lunghezze rispetto ad esempio alla Roma che occupa il quinto posto (potenzialmente utile per un pass alla prossima Champions), avranno il vantaggio di affrontare i giallorossi tra le mura amiche a fine mese. C'è di più. La truppa di De Rossi è chiamata ad un tour de force probante con partite difficili e con l'impegno in questa settimana nell'euroderby dei quarti di finale di Europa League con il Milan che potrebbe togliere benzina (e punti) alla formazione capitolina. Si vedrà. La Roma e non solo. C'è pure l'Atalanta in corsa per l'Europa: anche la Dea precede gli azzurri (di due lunghezze e con una partita in meno), ma ha le stesse incognite della Roma, in quanto impegnata in Europa League con la corazzata Liverpool (capolista in Premier) oltre ad essere in corsa in coppa Italia. E poi ci sono incroci e scontri diretti. Insomma, il Napoli potrebbe approfittare della situazione e tirare la volata per l'Europa. E se poi, come probabile, il quinto posto vale la qualificazione alla Champions (per via del ranking) sognare non è vietato. Ma bisogna vincere e per farlo si deve segnare e... blindare il risultato. Le luci e le ombre del Napoli.

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