Sampdoria-Napoli, probabili formazioni: Raspadori in rampa di lancio, Kvaratskhelia rischia la panchina

E questa mattina a Villa Stuart previste le visite mediche di Bereszynski

Khvicha Kvaratskhelia verso la panchina
Khvicha Kvaratskhelia verso la panchina
di Pino Taormina
Sabato 7 Gennaio 2023, 08:00 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 09:34
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Impossibile da digerire la sconfitta con l'Inter. E infatti Luciano Spalletti non l'ha per nulla mandata giù e per domani inizia a lavorare a qualcosa che può essere una mezza rivoluzione che passa, anche, per l'abiura (temporanea) al 4-3-3 e la virata al 4-2-3-1. Con Raspadori sottopunta. Un passo alla volta, perché non è stata una Epifania con i dolci nella calze per i giocatori azzurri. Ovvio, sarebbe ridicolo parlare di processi per una squadra che vola in serie A con 5 punti di distacco dalla prima inseguitrice ma a Castel Volturno è andata in scena una analisi assai approfondita del perché il bel Napoli del 2022 non si è visto (neppure intravisto) con l'Inter. Alla sua maniera, senza alzare il tono della voce, ma con la fermezza di chi sa bene che tante delle cose preparate per San Siro sono andate in malora, Lucianone si è preso la squadra da parte e ha fatto l'elenco dei dettagli che non sono stati rispettati. Un bell'elenco. Chi conosce Luciano sa che parla sempre alla stessa maniera, sia quando vince che quando deve analizzare una sconfitta. Non vive di isterismi con i suoi giocatori, non ha scatti d'ira, non fa rimproveri diretti: ma le sue analisi sono spietate. Cosa non è andato? L'intensità della manovra, il ritmo del gioco. Proprio Giacomo Raspadori spiega a Radio Kiss Kiss: «La sosta sicuramente ci ha fatto perdere un po' di brillantezza e ci serve del tempo per tornare ai ritmi della stagione. Stiamo lavorando per recuperare quella qualità che ha caratterizzato la prima parte della nostra stagione. Anche dopo un risultato negativo conta come si reagisce. Non dobbiamo perderci d'animo e buttarci giù». 

Ovvio, i fantasmi del dopo Empoli sono distanti anni luce.

Ma quelle critiche gli hanno bruciato la pelle. Sa bene che le sue valutazioni sullo stato di forma di alcuni giocatori schierati mercoledì non sono state corrette. Le ha azzeccate tutte per cinque mesi, in Italia e in Europa. Ma mercoledì qualcosa è andato storto. Rrahamni non era pronto per giocare dall'inizio una partita di questo tipo e Anguissa di ritorno dal Qatar e con pochi allenamenti è apparso l'ombra di se stesso. Un altro reduce dai Mondiali, Zielinski, è tornato sotto tono anche mentale. Tradotto: c'è l'idea di fare una grande rimescolata delle gerarchie domani con la Sampdoria. Non una gara banale, perché le piccole sembrano quelle che dalla sosta invernale sono uscite con meno amnesie e con più sprint. Dunque, ieri il test prolungato è ruotato sul 4-2-3-1 con Raspadori trequartista. 

 

Dunque, con la Sampdoria, rischia di scivolare in panchina Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano è uno di quelli che ha avuto l'impatto peggiore sotto le luce di San Siro. Vero, qualche calcione c'è stato (e il Napoli ha mostrato il proprio malcontento con Sozza per i cartellini gialli che non ha estratto) ma nulla che giustifica la sua indolenza. Con la Sampdoria via a una mezza rivoluzione, dove Osimhen resta prima punta ma dove a rischiare il posto c'è pure Zielinski che non ha ancora recuperato dalla fatiche mondiali. E si vede. Una iattura, sotto il profilo fisico, questa pausa per le Coppa del mondo. C'è da attendere, per esempio, anche il recupero di Lozano. Ma intanto, le novità con la Sampdoria non sono solo queste: Rrhamani potrebbe lasciare il posto a Juan Jesus, Mario Rui dovrebbe riprendersi la fascia, i due a centrocampo dovrebbero essere Anguissa (che pure è piuttosto in affanno) e Lobotka. E spazio anche ad Elmas al posto di Zielinski. Non male come rimescolamento delle carte. Poi (tra)ballano tutti. Ma guai a parlare di un Napoli-2: perché chi va in campo, in ogni caso, ha già un bel po' di partite ufficiali nella gambe, proprio per la gestione sapiente del turnover da parte di Spalletti della stagione. Ma ora Luciano non demorda: alcune valutazioni a San Siro sono state tradite dal campo, ora serve il riscatto. Bisogna azzerare gli errori e ripartire come solo Spalletti ha fatto vedere di saper fare. Intanto si terranno questa mattina a Villa Stuart le visite mediche di Bartosz Bereszynski: andrà in panchina contro la Juventus. 

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