Con la vittoria del terzo scudetto lo scorso 4 maggio sono numerosi i tifosi napoletani che hanno deciso di omaggiare la propria squadra con un segno indelebile sulla pelle. La Napoli-mania è esplosa anche per i tatuaggi: in pochi, sfidando la scaramanzia, avevano già impresso il tricolore prima della certezza matematica e in molti, già subito dopo il pareggio alla Dacia Arena, hanno continuato sulla stessa scia.
Si parte dal classico scudetto con il numero 3 azzurro che capeggia sul suo centro: c'è chi lo ha adornato con il simbolo della squadra, "'o ciuccio", e c'è chi lo ha "cucito" sulla pelle.
Non mancano i richiami alla città, in particolare al Vesuvio, che è raffigurato nel momento dell'eruzione del tricolore. I riferimenti sono anche religiosi: è San Gennaro che affianca lo scudetto o che lo avvolge in molti tatuaggi.
Immancabili gli accostamenti dello scudetto con Pulcinella, icona di Napoli. Infine, non possono di certo mancare i tatuaggi dedicati anche a Maradona, la cui eredità è stata tramandata agli azzurri di oggi.
Anche Emanuele Calaiò, ex numero 11 del Napoli, non ha rinunciato a tatuarsi il terzo scudetto, accompagnato dalla celebre frase di Spalletti «Uomini forti, destini forti, non c'è altra strada».