Spalletti e il silenzio sul rinnovo: «Ne parliamo al momento giusto»

«Su queste cose si ragiona nei tempi corretti, non ci interessa niente di niente»

Luciano Spalletti con Aurelio De Laurentiis
Luciano Spalletti con Aurelio De Laurentiis
di Pino Taormina
Sabato 21 Gennaio 2023, 12:20
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Se ne sta acquattato come un gattone Luciano Spalletti. E aspetta. Mica facile: l'occhio rimane sornione, ma dentro crepita il fuoco. Vorremmo veder voi, alla vigilia di quattro mesi in cui uno scudetto in palio e un altro sogno chiamato quarti di finale di Champions League nel mirino, forse a portata di mano visto l'avversario del prossimo turno, l'Eintracht di Francoforte. Da perdere la testa. E quindi ci sta che il tecnico azzurro rimanga gelido, evasivo, ogni volta che arriva una domanda sul suo contratto. «Su queste cose si ragiona nei tempi corretti, non ci interessa niente di niente, ma solo arrivare in fondo a questa stagione come vogliamo arrivarci». Di dubbi sulla sua permanenza non ne ha mai mostrati. Magari è un modo per mandare segnali anche ai calciatori che magari aspettano la chiamata per il prolungamento. Certo, lui, tiene ancora tutti sulla graticola. Nonostante ci sia un contratto praticamente fino al 2024 col club, perché appare chiaro che Aurelio De Laurentiis a fine stagione farà scattare l'opzione unilaterale per il terzo anno a favore del club. Macché: non dice mai resto. Magari lo pensa, ma forse non è l'ora per dirlo, magari, non così presto. È cortese, Spalletti. Però dice quel si ragiona che lascia intendere che c'è da incontrarsi e parlare con De Laurentiis che, certo, non può esercitare l'opzione di rinnovo senza prima incontrarsi. 

Giuntoli ha sul tavolo un bel po' di situazione. Nessuna particolarmente scabrosa. Rrhamani e Lobotka sono a un passo dalla firma: resteranno ancora qui fino al 2028. Tutti e due si sono trovati davanti alla nuova strategia del club azzurro, varata dal patron De Laurentiis: il tetto degli ingaggi è invalicabile ed è di 2,5 milioni di euro. Presto ci sarà la fumata bianca, ma è chiaro che le condizioni che pone il club per prolungare sono tutte simili a queste. Prendere o lasciare. Senza colpi di testa: lo capiranno, presto, anche Zielinski e Lozano.

I loro agenti sanno che le condizioni contrattuali per rinnovare saranno al ribasso rispetto agli attuali 4 milioni di stipendio. Se non accettano, si apre un valzer degli addii nel rispetto della linea di abbattimento dei costi partita l'estate scorsa e che ha portato a una sforbiciata di oltre 40 milioni di euro sul monte-ingaggi. Una scelta legata ai conti della società. Nuovi e vecchi stipendi dovranno, un po' alla volta, livellarsi attorno a questa soglia: 2,5 milioni netti. Sarà, probabilmente, l'offerta che verrà fatta anche a Kvara in estate. Ora ne prende la metà. Si vince anche così: come ha dimostrato l'anno scorso anche il Milan che ha degli stipendi di poco superiore al Napoli (che è quinto in questa stagione). Un tetto non negoziabile. 

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