Internet low cost per tutti: il miliardario prepara 700 satelliti mosca. Rischi e vantaggi

L'annuncio con un tweet
L'annuncio con un tweet
di Chiara Graziani
Martedì 11 Novembre 2014, 16:13 - Ultimo agg. 15 Novembre, 21:52
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Lo scoop era del Wall Street Journal di qualche giorno fa: Elon Musk, miliardario sudafricano, avrebbe finanziato il lancio di 700 satelliti-mosca per portare Internet ovunque sul pianeta e bassi costi. Musk, tra le altre cose cofandotore di Paypal, ha un accordo con la Nasa per l'organizzazione e la gestione dei voli commerciali nello spazio. E punta a Marte, come nuova frontiera.



Un tweet dalla casa madre - Spacex - aveva smentito senza smentire lo scoop: il Wsj non dovrebbe scrivere in base a rumori e dicerie. l'articolo contiene molte imprecisioni. La conferma non poteva che seguire: la flotta dei satelliti pulce è allo studio e fra due o tre mesi ci faranno sapere tempi e modi.



La materia è cruciale. Una mappa del world wide web tracciata qualche mese fa è fatta di (poche) zone di luce intensissima - che corrispondono ai paesi di tradizione industriale europei e agli Stati Uniti, seguiti da Cina, India e Giappone - e a tante sconfinate pozze di buio, la metà del pianeta. La flotta delle mosche spaziali di SpaceX (cento chili appena l'una) dovrebbe portare la ragnatela tutta attorno al pianeta. Il Web sarebbe, allora, davvero world-wide: esteso come il mondo. E a prezzi familiari. E non è un caso che una delle menti dietro al progetto sia un cervello in fuga di Google (ma si fugge da Google?) Greg Wyler.



Il megamotore delle nostre vite, che si prepara a seguirci dalla culla tomba come un tempo si rimproverava agli Stati-mamma, ha studiato in proprio il settore satelliti. E Wyler, ora passato a fianco di Musk, guidava il progetto. Gli ingredienti per farcela ci sono tutti: visione sfrenata e denaro in quantità sfacciata. Che tutto questo serva «solo» a far compiere un gran passo all'umanità, visto anche l'epilogo ultracapitalista degli ex giovani visionari e libertari della Silicon Valley, non è certo.



La nuvola dei satelliti-mosca potrebbe completare la grande infrastruttura che serve davvero ai padroni del web che hanno, al momento, un solo rivale ed un solo ostacolo: i grandi stati nazionali che possiedono le infrastrutture delle comunicazioni che corrono in fondo ai mari e nei cieli. L'ultimo assalto di Google, e dei nuovi giganti, al cielo di un mondo che fu.