Avellino, il paradosso: Comuni con fibra ottica ma senza internet veloce

Avellino, il paradosso: Comuni con fibra ottica ma senza internet veloce
Giovedì 29 Febbraio 2024, 08:57
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La connessione ultraveloce e sostenibile di Open Fiber sta portando in provincia di Avellino servizi di ultima generazione. ma non dappertutto. E molti Comuni dell'entroterra potrebbero essere digitalmente avanzati così come nelle grandi e medie città, ma a causa di scarsi investimenti degli operatori ciò non accade. Dei 118 comuni della provincia soltanto 65 hanno un collegamento ad internet veloce, la restante parte rimane senza. I sindaci, dopo aver visto le loro strade sventrate per far passare la fibra, si chiedono perchè il comune limitrofo ha la banda larga e loro no. Così Open Fiber pur non avendo come mission il collegamento a internet veloce, effettua investimenti per rispondere alle richieste, quando è possibile. Ma il paradosso resta: la fibra ottica c'è, il collegamento a internet superveloce nel 50% dei comuni irpini manca.

Nei comuni dell'Avellinese dove i lavori sono terminati, pur con lo stato di vendibilità non ancora attivo.

Open Fiber (nella società ci sono Cassa depositi e prestiti e il fondo australiano Macquarie) opera nell'ambito del Piano Banda Ultra Larga promosso dal Governo attraverso Infratel Italia, società in house del Ministero delle Imprese, destinato alle aree bianche, cioè zone prive di connettività a banda ultra larga nelle quali nessun operatore privato ha manifestato interesse a investire. La concessione non prevede la realizzazione della cosiddetta rete di trasporto, cioè l'infrastruttura denominata "backhauling" che permette agli operatori di "accendere" la rete pubblica di telecomunicazioni. Nell'impostazione originaria dell'intervento pubblico si ritenne che gli operatori di telecomunicazioniavrebbero utilizzato le proprie infrastrutture per connettere le reti comunali a Internet. Ciò non è però mai avvenuto.

Open Fiber, dicono dall'azienda tuttavia, ha tutto l'interesse sociale prima ancora che economico a rendere attiva la vendibilità nelle cosiddette "aree bianche", quelle che maggiormente soffrono il divario digitale. L'azienda, pur non avendo alcun obbligo, investe fondi propri (di natura privata) per permettere alle comunità di usufruire del servizio attivo offerto dagli operatori partner, realizzando dunque il backhauling (la connessione alle reti nazionali-Internet). Open Fiber, infatti, mette a disposizione degli operatori telefonici e Internet service provider interessati la rete affidata dal bando pubblico per 20 anni.

«Open Fiber condivide la preoccupazione delle Amministrazioni locali e dei cittadini nel chiedere l'attivazione della rete. Architettura, illuminazione, servizi sanitari da remoto, monitoraggio del territorio sono servizi che trasformano i borghi in smart city grazie alla connessione Internet che può raggiungere la velocità di 10 Gigabit. Ne beneficiano cittadini e imprese, facilitando inoltre l'accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione.
Attualmente, la rete di Open Fiber è già disponibile e attiva in 65 Comuni dell'Avellinese e raggiunge circa 60mila unità immobiliari dove numerosi operatori grandi aziende del settore TLC insieme a Internet service provider più piccoli anche locali - stanno commercializzando i servizi sulla rete ultraveloce.

Decine i comuni dove è stata realizzato l'intervento: da Andretta a Zungoli. Centri urbani divenuti maggiormente attrattivi per residenti, viaggiatori, lavoratori e piccole e medie imprese locali, anche del settore turistico. Mete divenute predilette per chi ha scelto di tornare ad abitare e lavorare in queste città meno popolate, generando così un percorso virtuoso che consente di abbattere il digital divide delle aree interne. Ed è per questo motivo che l'azienda, ricorrendo a fonti d'investimento proprie, sta vagliando tutte le strade per portare internet veloce dove c'è la fibra ma non chi investe.

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