Giovani e comunicazione, podcast e web radio stanno “svecchiando” l'intrattenimento in Italia?

Le nuove generazioni al centro, così cambiano le prospettive

Giovani e comunicazione, così podcast e webradio stanno “svecchiando” l'intrattenimento in Italia
Giovani e comunicazione, così podcast e webradio stanno “svecchiando” l'intrattenimento in Italia
di Emanuela Di Pinto
Giovedì 5 Gennaio 2023, 14:00
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La radio è ancora il mezzo di comunicazione dei giovani. Aggiornandosi, certo, ma rimanendo comunque l'obiettivo di tantissimi ragazzi che aspirano a conquistare un posto nel mondo della radiofonia o della produzione di podcast. Proprio riguardo ciò, un' indagine della Ipsos Digital Audio Survey ha registrato un incremento del 6% dal 2021 al 2022 nell'ascolto di questo tipo di prodotti. Nonostante il fenomeno abbia raggiunto il suo picco di popolarità durante la pandemia, sembra che nel corso del tempo, la sua diffusione continui a crescere diventando sempre di più un fenomeno di massa. Insomma, a differenza dal resto delle mode cominciate durante l'isolamento, questa non sembra essere destinata ad estinguersi. I miglioramenti di anno in anno degli ascolti lasciano solo intendere che il meglio debba ancora venire.

Podcast come Muschio Selvaggio (condotto da Luis Sal e Fedez) o La Zanzara di Radio24 sono entrati nell'immaginario collettivo conquistandosi di diritto un posto nel mondo dell'informazione e dell'intrattenimento maistream. Sembra si stia iniziando a ridiffondere un gusto verso la riflessione e il ragionamento anche in campi meno tecnici che potrebbe, in qualche modo, cambiare la prospettiva con cui il pubblico utilizza questi mezzi di comunicazione rendendoli ancora più giovani e smart.

La facilità di realizzazione di un podcast porta quotidianamente migliaia di giovani a conquistare il coraggio di mettersi davanti ad un microfono e condividere con un pubblico, più o meno largo che sia, i propri pensieri e le proprie passioni. Negli ultimi anni si sono diffusi generi sempre più vari di podcast partendo dal crime, passando per la politica fino ad arrivare a quelli un pò più di settore che affrontano temi come videogiochi, fumetti, serie tv o cinema. Questo “ringiovanimento” degli ascoltatori ha portato anche molte radio ad adoperarsi attivamente sulla questione decidendo di pubblicare i propri programmi in differita sui vari aggregatori in modo da superare anche “l'ostacolo” della diretta. 

Un esempio virtuoso di web radio che da sempre tenta a mettere al centro le nuove generazioni è sicuramente Radio Zai.Net che, fin dalla sua nascita (nel 2000), lavora costantemente a contatto con i giovani. Ma come si fa a realizzare un programma capace di coniugare le necessità della radio con quelle del formato podcast? Ne abbiamo parlato con Emanuele Paglialonga, Jacopo Angelini ed Emanuele D'Aniello autori e conduttori di Colpa dei Lumière, programma «anche di cinema» in onda su Radio Zai.Net tutti i venerdì dalle 16 e in differita sul vari aggregatori. «Ci siamo avvicinati al mondo della Radio grazie a Riccardo Cotumaccio e Chiara di Paola che abbiamo conosciuto a diverse anteprime cinematografiche che frequentavamo a Roma. Ci hanno invitato a portare il nostro “talento nascosto” in radio e abbiamo continuato a fare ciò che facevamo nel podcast anche lì» spiega D'Aniello. «Cerchiamo di seguire la qualità e vedere le uscite che ci sono al cinema (...) o dare uno sguardo al passato» interviene Paglialonga. «Abbiamo realizzato degli speciali che amiamo fare poichè ci danno modo di rivedere film che ci piacciono e “litigarci” in puntata» racconta ironicamente Angelini, confermando quanto il loro modello di lavoro si basi quasi completamente sull'improvvisazione. 

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In un mondo dove si tende a fare una netta cesura tra radio e podcast, i ragazzi di Colpa dei Lumière si pongono su una giusta e necessaria via di mezzo con un prodotto che, per necessità, deve essere fruibile e godile sia per la radio che in differita. «Noi cerchiamo di metterci a metà tra radio e podcast (...) è ovvio che sono diversi e hanno modi di fruizione diversi: la radio si è sempre ascoltata in maniera più distratta mentre il podcast necessita di più attenzione» spiega Angelini chiarendo come nel secondo caso ci sia una scelta riguardo l'ascolto del prodotto. «Il motivo è ignoto ma scelgono di ascoltarci» commentano ironicamente. «La funzione di compagnia della radio si è trasmessa ai podcast e noi cerchiamo di conservarla» precisa d'Aniello. 

Nonostante negli ultimi anni si siano fatti enormi passi avanti sulla questione, continua ad esserci un enorme gap strutturale e culturale sul tema dei nuovi mezzi di comunicazione e su come “le vecchie glorie” (come la radio) possano essere rese più fruibili e veloci per le nuove generazioni. «Si dovrebbe cominciare a far esprimere di più i ragazzi a scuola e insegnargli a conoscere i mezzi che usiamo e che ci sono da più di vent'anni» spiega Angelini. «A noi piacerebbe che ci fossero investimenti di questo tipo e sforzi di mentalità anche sugli argomenti che trattiamo. Quello che noi cerchiamo di fare è “togliere la polvere degli scaffali”» racconta Paglialonga. «Vogliamo provare a diversificare il prodotto. Quando noi abbiamo cominciato i podcast di cinema erano pochi, ora ce ne sono tanti e noi cerchiamo di distinguerci con il nostro stile ironico» ha concluso d'Aniello.

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