I grandi artisti del passato tornano a emozionare con l’olografia e l’IA

Un avatar realistico e interattivo, capace di apprendere e adattarsi alle interazioni con le persone

Michael Jackson
Michael Jackson
di Guglielmo Sbano
Mercoledì 9 Agosto 2023, 14:59
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Tupac Shakur, Ronnie James Dio, Frank Zappa, Michael Jackson, Whitney Houston, Amy Winehouse, John Lennon.

Da un po' di tempo gli artisti che ci hanno lasciato “resuscitano”sui palcoscenici dei festival più importanti a livello mondiale grazie all’olografia, la tecnica di riproduzione fotografica in grado di mostrare le caratteristiche di un oggetto o di un soggetto in forma tridimensionale, mediante l'interferenza di onde luminose. In alternativa, è possibile riprodurre la voce grazie all’intelligenza artificiale, come quella di John Lennon nel brano “Now and Then”, estrapolata da una vecchia audiocassetta. Dopo il positivo riscontro del loro utilizzo durante numerosi eventi formativi da remoto, l’olografia e l’intelligenza artificiale stanno trasformando anche il mercato discografico e quello dei concerti dal vivo. 


Abbinata all’olografia, l’intelligenza artificiale consentirà agli spettatori di un concerto di vivere di nuovo, a distanza di anni, le performance di un artista che non c’è più, non solo dal punto di vista audio, ma anche della sua fisiognomica, delle sue movenze sul palco e del suo look, per una full immersion a 360° nell’evento. 

La soluzione di intelligenza artificiale “made in Media Engineering” permette di creare un avatar realistico e interattivo, capace di apprendere e adattarsi alle interazioni con le persone. Il suo aspetto può variare a seconda delle preferenze o delle finalità dell'applicazione e le sue principali caratteristiche sono sette. 

  1. realismo: l'avatar è progettato per essere il più realistico possibile, con dettagli accurati come espressioni facciali, movimenti corporei naturali e gesti interattivi;
  2. intelligenza artificiale: l’avatar è alimentato da un sofisticato sistema di intelligenza artificiale, che gli consente di comprendere e rispondere alle interazioni in modo coerente e significativo;
  3. apprendimento automatico: l'avatar olografico è in grado di apprendere e migliorarsi nel tempo, adattandosi alle preferenze e ai comportamenti delle persone;
  4. interazione naturale: gli utilizzatori possono comunicare con l'avatar attraverso il linguaggio naturale o gesti interattivi, rendendo l'esperienza di interazione più coinvolgente;
  5. funzionalità specifiche: a seconda del contesto, l'avatar olografico può avere funzioni specifiche, come fornire assistenza virtuale, simulare un insegnante, svolgere compiti di intrattenimento o essere un'interfaccia per il controllo di sistemi intelligenti;
  6. personalizzazione: è possibile personalizzare l'aspetto dell'avatar, scegliendo tra stili, caratteristiche e personalità. Si può ad esempio usufruire di avatar dall’aspetto umanoide oppure fantastico, in base al contesto d’uso;
  7. adattabilità: l'avatar è in grado di adattarsi a diversi ambienti o piattaforme, consentendo di interagire con esso in modi diversi, come attraverso dispositivi mobili, visori Vr o schermi interattivi.

Le soluzioni di avatar olografico con AI sono utilizzate in una vasta gamma di settori: oltre all’intrattenimento, la formazione, l’assistenza virtuale, la medicina e molti altri. L’obiettivo di far rivivere un artista scomparso non è solo il desiderio di tornare indietro nel tempo, la nostalgia degli anni della giovinezza da parte dei fan o una mancanza di rispetto nei confronti di un interprete le cui canzoni hanno segnato la loro esistenza e la storia della musica. Naturalmente, nel prossimo futuro sarà fondamentale la formazione di nuovi professionisti specializzati nell’analisi dei dati e nel governo dell’intelligenza artificiale per insegnare alle macchine ad apprendere, in quanto i dispositivi imparano a fare cose solo se hanno a disposizione dati, ma anche emozioni.

«Oggi possiamo ri-costruire e ri-animare le persone grazie a diverse tecniche, come quelle di gioco» spiega Antonio Franzese di Media Engineering. «Il compito dell’olografia – aggiunge Franzese – è quello di far rivivere gli interpreti, facendoli conoscere, assieme ai loro brani e alle loro performance, anche alle nuovegenerazioni, rendendoli eterni».

Naturalmente, nel prossimo futuro sarà fondamentale la formazione di nuovi professionisti specializzati nell’analisi dei dati e nel governo dell’intelligenza artificiale per insegnare alle macchine ad apprendere, in quanto i dispositivi imparano a fare cose solo se hanno a disposizione dati, ma anche emozioni. 

«Ricreare la sfera emozionale umana implica la necessità di una regolamentazione - conclude Franzese - dopo il blocco di OpenAi in Italia da parte del Garante della Privacy, adesso la Comunità Europea sta lavorando ad Ai Act che regolamenterà l’uso della intelligenza artificiale, un documento fondamentale considerando che esistono, ad esempio, dei tool gratuiti che tramite machine learning, consentono di passare dal testo ai segmenti vocali riproducendo frasi mai dette dalle persone oppure frasi divulgate senza il loro consenso».

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