Healthcare, l’Intelligenza Artificiale rivoluziona la Sanità e promette di salvare 250.000 persone al giorno

Entro il 2030 il mercato globale dell’Intelligenza Artificiale nel settore sanitario raggiungerà circa 188 miliardi di dollari

L’Intelligenza Artificiale rivoluziona la Sanità
L’Intelligenza Artificiale rivoluziona la Sanità
di Guglielmo Sbano
Sabato 7 Ottobre 2023, 10:13 - Ultimo agg. 10:55
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Il 94% delle organizzazioni sanitarie ha dichiarato di utilizzare l’Intelligenza Artificiale o il Machine Learning, secondo i dati riportati da un sondaggio di Morgan Stanley Research; ugualmente, il 40% dei dirigenti sanitari prevede un aumento degli investimenti nell’Ia nei prossimi cinque anni. Dati, questi, che evidenziano chiaramente il ruolo sempre più centrale che l’automazione svolgerà nel settore. Il recente report di Statista al riguardo, prevede che entro il 2030 il mercato globale dell’Intelligenza Artificiale nel settore sanitario, che nel 2021 valeva circa 11 miliardi di dollari, raggiungerà circa 188 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo del 37%.

Cifre davvero impressionanti, giustificate dagli miglioramenti che l’applicazione dell’Ia può apportare al settore sanitario, migliorando la vita dei pazienti e consentendo una significativa riduzione dei costi. 

Per esempio, è possibile ridurre i costi sanitari legati alle cosiddette riammissioni, che si verificano quando un paziente precedentemente ricoverato necessita di cure aggiuntive o affronta complicazioni che richiedono un nuovo ricovero, fino a 16 miliardi di dollari circa. Analogamente, le Unità di Terapia Intensiva Intelligenti, oltre a permettere un monitoraggio costante e in tempo reale, e aiutare il personale medico a prendere decisioni più informate e tempestive, potrebbero comportare, per le strutture sanitarie, un risparmio annuo di circa 323.000 dollari per posto letto. I benefici, in termini economici, avrebbero un impatto anche nel settore farmaceutico: i costi legati alla scoperta di farmaci potrebbero infatti ridursi di oltre 70 miliardi di dollari entro il 2028 grazie all'impiego di algoritmi di Machine Learning che accelerano lo sviluppo di nuovi farmaci e dunque riducono tempi e costi.

«L'Ia sta trasformando il modo in cui la sanità viene erogata, portando a un sistema sanitario più efficiente con benefici significativi per pazienti, medici e fornitori di servizi sanitari. Da un lato, infatti, essa consente ai professionisti di risparmiare tempo, accedere rapidamente all’intera storia clinica dei pazienti e quindi effettuare diagnosi più precise e prendere decisioni più informate, in tempo reale. Dall’altro, l’esperienza sanitaria per i pazienti è assolutamente migliorata, con cure di alta qualità fornite in modo più rapido ed efficace», ha commentato Marzio Ghezzi, Ceo di Mia-Care, azienda specializzata nella creazione di piattaforme e applicazioni digitali nell’ambito del digital health.

Ancora, secondo Statista, prima dell'implementazione dell'Ia i medici in Europa dedicavano metà del loro tempo alle attività amministrative e l'altra metà all'assistenza ai pazienti. Con l’avvento della moderna tecnologia, si prevedeva che avrebbero potuto dedicare quasi il 20% in più del loro tempo all'assistenza diretta ai pazienti, fornendo cure più personalizzate e di alta qualità. L’Ia, infatti, permette di raccogliere, archiviare e analizzare le informazioni, oltre che semplificarne la condivisione: le organizzazioni sanitarie possono collegare informazioni provenienti da fonti diverse, offrendo una visione più olistica dello stato di salute dei pazienti e contribuendo a migliorare il trattamento e la gestione delle malattie. Ad esempio, l’Intelligenza Artificiale può raccogliere dati dai dispositivi, analizzando i parametri vitali dei pazienti e i risultati di screening preventivi per individuare problemi, consigliare terapie e monitorare costantemente livelli di glucosio, salute cardiaca e neurologica. In tale contesto, è stato stimato che l'Ia potrà essere in grado di ridurre l'86% degli errori commessi dagli operatori sanitari, il che potrebbe consentire di salvare oltre 250.000 vite ogni anno. Se prendiamo per esempio in considerazione uno studio recentemente pubblicato sulla rivista The Lancet Oncology e ripreso dalla Cnn, che ha coinvolto 80.000 donne in Svezia, questo evidenzia come l'assistenza dell’Intelligenza Artificiale abbia supportato il personale sanitario nell’individuare il 20% in più di casi di carcinoma mammario, contribuendo peraltro a non aumentare i falsi positivi e riducendo il carico di lavoro dei medici, nella lettura delle mammografie, del 44%. 

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D’altro canto anche i pazienti sembrano apprezzare l’uso dell’Ia, per cui la maggior parte si trova a proprio agio nell’utilizzare assistenti virtuali (chatbot e app) in grado di gestire domande sui farmaci, inviare report ai medici e supportare i pazienti nella prenotazione di visite. «In quest’ottica l’Intelligenza Artificiale applicata in ambito sanitario permette di abilitare due diversi trend di performance: da un lato fornisce strumenti che permettono di affiancare il medico nelle sue attività giornaliere di supporto al paziente, migliorando l’interazione e la qualità dell’assistenza, dall’altro lato permette di unificare il lavoro di professionisti sanitari, sviluppatori software e data scientist, mettendo a disposizione un ambiente di sviluppo efficiente per creare e gestire algoritmi finalizzati all’Ia, e fornendo strumenti per monitorare attività di Data drifting e Data modeling.

Pensiamo, per esempio, al digital twin, un gemello digitale che raccoglie e organizza i dati clinici provenienti da diverse fonti in un unico ambiente digitale, come quello che sta sviluppando il Centro Diagnostico Italiano (Cdi) per i suoi pazienti avvalendosi della tecnologia di Mia-Care», ha concluso Ghezzi. 

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