Il vicesindaco: «Dopo Scampia il secondo impianto di compostaggio a Napoli Est»

Il vicesindaco: «Dopo Scampia il secondo impianto di compostaggio a Napoli Est»
Sabato 3 Ottobre 2015, 08:50 - Ultimo agg. 09:59
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Due piccoli impianti di compostaggio in città ed altri in provincia. È questo il piano di Comune e Regione per il ciclo di trattamento dei rifiuti. Un progetto congiunto che sta venendo fuori da una fitta rete di incontri tra i responsabili della materia ambientale dei due enti, che si stanno susseguendo nelle ultime settimane. «A Napoli - annuncia il vicesindaco Del Giudice, a margine della conferenza stampa sulla differenziata nel centro storico - avremo i nostri impiantini. Abbiamo sempre detto che quello di Scampia non sarà l'unico. L'occasione per progettarne un altro ci è stata data dalla restituzione, da parte della Regione, dell'area di Napoli Est, dove un tempo doveva sorgere l'inceneritore».



Proprio il no ai termovalorizzatori rappresenta il primo punto dell'intesa. La realizzazione di alcuni impianti di compostaggio su tutto il territorio - forse quattro, ma il numero è ancora da definire - è il fulcro della ritrovata armonia sulla questione dei rifiuti. Per il Comune il primo passo è la realizzazione del biodigestore anaerobico di Scampia. Un'impresa sulla quale Palazzo San Giacomo e Asìa Napoli stanno puntando, da tempo, tutte le loro fiches, nella consapevolezza che un impianto in città si tradurrebbe finalmente in una gestione autonoma - anche se ancora in parte - dello smaltimento. Almeno della frazione umida dei rifiuti, giacché il biodigestore anaerobico di Scampia è destinato proprio al trattamento degli avanzi di cibo dei napoletani.



Solo una porzione, però. «Si tratterà di un impianto molto piccolo - riprende il vicesindaco - sul quale sono state dette molte inesattezze. Sarà ecocompatibile. Il compostaggio è determinante per la differenziata. Con la Regione c'è sintonia anche su questo aspetto».



Un altro piccolo impianto - nelle intenzioni del Comune - sorgerà a Napoli Est. Ancora tutto da definire, comunque, il progetto. Quello che è certo è che si tratterà di un secondo anello della catena, a cui bisognerà aggiungere altri impianti da realizzare in provincia. «La Regione - prosegue Del Giudice - ne farà altri, forse presso gli Stir». Le incognite, però, sono ancora molte. Per Palazzo San Giacomo il primo scoglio da superare riguarda proprio l'impianto di Scampia. Molte le contestazioni, nei mesi scorsi, da parte dei residenti e di alcune associazioni. E il progetto è ancora da completare, prima dell'apertura del cantiere. Ma questa volta, però, sembra che Asìa abbia trovato la quadra. Per la realizzazione, tuttavia, bisognerà aspettare ancora un paio di anni. «Con la nuova giunta regionale però - conclude Del Giudice - è cambiato lo scenario globale».

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