Papa a Caserta | Tra i fedeli: «Noi che sfidiamo la malattia con il coraggio della sua fede»

Papa a Caserta | Tra i fedeli: «Noi che sfidiamo la malattia con il coraggio della sua fede»
di Laura Cesarano
Domenica 27 Luglio 2014, 10:57 - Ultimo agg. 10:58
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Nel corridoio del dolore ci sono cicatrici che non possono guarire, come quelle di Tina Belardo. Sua figlia, Annalisa, 14 anni di Orta di Atella, è morta pochi mesi fa, stroncata dalla leucemia.



Sono stati i compagni di scuola del fratellino che attraverso la struttura dei Salesiani di Caserta, dove la famiglia nel frattempo si è trasferita, hanno voluto segnalare il caso e chiedere che la signora Tina fosse tra gli invitati alla Messa di Papa Francesco. La storia di una tragedia come tante che hanno colpito i figli della Terra dei fuochi, uccisi dai veleni, da chi non ha rispettato il mandato, da chi ha rotto il patto della custodia del creato.

E ci sono sofferenze che trovano senso e forza nella fede e nella speranza. Sono in prima fila, come ha voluto Papa Francesco, queste famiglie che portano la sofferenza nella carne e nel cuore. C'è Gina De Vivo, 30 anni, di Casal di Principe, che fino a quando non si è ammalata era insegnante di sostegno nella scuola elementare. Gina ha cominciato con il cancro al seno e ora combatte da cinque anni contro la malattia che vuole mangiarle il corpo, seduta sulla carrozzina, si commuove e sorride. «Sono venuta perché l'incontro con il Papa e la sua benedizione mi daranno più forza per affrontare la mia battaglia». C'è anche una mamma che ha portato il suo bimbo in segno di ringraziamento per essere guarito da un brutto male, e che racconta che il piccolo, a soli due anni, aveva raccontato di aver sognato papa Giovanni Paolo II senza neppure sapere chi fosse.

C'è Nunzia Vitale, 4 anni, di Cicciano, già operata due volte per un cancro al cervello. L'accompagnano mamma e papà, perché un anno fa la piccola, vedendo Papa Francesco in tv che accarezzava i bambini, aveva espresso, così piccina, il desiderio di ricevere anche lei una carezza da quel pastore dal viso dolce. Non c'è scienza che possa confortare i suoi genitori negli sforzi, dopo la scoperta di questo male terribile, ma loro vanno avanti, spinti anche dalla fede, e hanno deciso di esaudire quel desiderio di bambina, sfidando, come tutti gli altri, la folla, la ressa, la pioggia e poi il caldo della piazza.

















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