«Una strada per Napolitano», il pressing della politica di Napoli

«Giorgio è stato un grande europeista, tra i più convinti. E in questo senso sono state importanti le sue radici e le amicizie giovanili»

La manifestazione in ricordo di Giorgio Napolitano
La manifestazione in ricordo di Giorgio Napolitano
di Dario De Martino
Mercoledì 29 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 30 Novembre, 07:31
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«L'ho proposto in consiglio comunale e sono sicuro che questa idea avrà un seguito con ampia condivisione: va intitolata una strada, una piazza o un luogo culturale a Giorgio Napolitano». Lo ha detto Antonio Bassolino, consigliere comunale e già sindaco di Napoli e governatore regionale, nel corso di una giornata ricordo per l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella splendida cornice della Fondazione circolo artistico Politecnico. Alla giornata, moderata da Ermanno Corsi, hanno partecipato anche Umberto Ranieri, storico esponente della sinistra napoletana, e Arnaldo Sciarelli, del Comitato d'Onore della fondazione che ha ospitato la giornata. In platea, tra gli altri, il presidente dello Svimez Adriano Giannola e l'assessore comunale al Turismo Teresa Armato, che in apertura ha portato i saluti del sindaco Gaetano Manfredi. È stato il presidente della fondazione Adriano Gaito a spiegare i motivi della giornata di ricordo: «Questa fondazione vuole onorare un grandissimo amico e un insostituibile sostenitore. Se siamo ancora attivi sul territorio è soltanto perché il presidente Napolitano ci è stato vicini nei momenti difficili». 

Gaito ha ricordato anche come il circolo ospitò un memorabile confronto tra Napolitano, allora responsabile della politica esterna del partito comunista, e il direttore del Mattino Pasquale Nonno. Ermanno Corsi, invece, ha ricordato anche l'impegno di Napolitano, allora presidente della Camera, per il trentennale della nascita dell'ordine dei giornalisti a Napoli. Il figlio dell'ex presidente della Repubblica, Giulio Napolitano, ha mandato un messaggio, letto da Corsi, scusandosi per la mancata partecipazione e dicendosi «molto grato di questa iniziativa che testimonia il grande legame di mio padre con la città e le sue realtà sociali». D'altronde, il legame con Napoli, è stato sottolineato anche per spiegare le ragioni del suo tratto europeista. A farlo è stato ancora Bassolino che ha spiegato: «Giorgio è stato un grande europeista, tra i più convinti. E in questo senso sono state importanti le sue radici e le amicizie giovanili», riferendosi ai compagni di scuola dell'Umberto Francesco Rosi, Giuseppe Patroni Griffi, Antonio Ghirelli, Raffaele La Capria.

Il percorso verso il riformismo, i tentativi di avvicinamento al Partito socialista e le liti interne al Pci a guida Enrico Berlinguer, sono stati ricordati sia da Ranieri che Bassolino. 

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