Portici, Water front: il Comune si riprende i suoli. Stop al grande restyling delle spiagge

Portici, Water front: il Comune si riprende i suoli. Stop al grande restyling delle spiagge
di Maurizio Capozzo
Venerdì 3 Luglio 2015, 10:51 - Ultimo agg. 12:06
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Portici. Il sindaco incontra la città per chiarire cosa sta succedendo all’ombra del waterfront e le opposizioni organizzano una contromanifestazione al Granatello per spiegare tutta la loro verità sull’affare della passeggiata a mare.



Ma la novità principale della giornata è che Marrone annuncia che per il momento ogni lavoro è sospeso e che già da stamane «saranno attivate tutte le procedure per rientrare in possesso dell’area di cantiere e rendere fruibili le spiagge del lungomare, con l’allestimento di fontane e docce e l’abbattimento dei cancelli a protezione del cantiere».



Dopo giorni di dubbi, silenzi e polemiche cominciano a delinearsi i contorni di una vicenda che ha gettato nello scompiglio il palazzo di via Campitelli. La storia comincia con la gara per l’assegnazione dell’appalto da 10 milioni di euro per il completamento del lungomare, un’opera destinata a cambiare definitivamente il volto della città con nuove spiagge, solarium e piste ciclabili. La procedura va avanti per mesi anche se i tempi dettati dall’Unione Europea, che finanzia il progetto nell’ambito del programma PIU Europa, impongono la chiusura dei lavori entro il 31 dicembre di quest’anno, pena la revoca del finanziamento.



La commissione di gara assegna provvisoriamente l’appalto e proprio per serrare i tempi, apre immediatamente il cantiere tanto che il sindaco è costretto a lanciare l’appello ai cittadini per chiedere il sacrificio di non frequentare le spiagge questa estate per consentire il regolare svolgimento dei lavori. Sul lungomare arrivano ruspe e betoniere ma due giorni dopo l’avvio dei lavori la polizia municipale ferma il cantiere. Ci sono problemi nei requisiti richiesti alla ditta vincitrice, in particolare ci sarebbe una certificazione scaduta.



Problemi anche sulla seconda classificata in materia di oneri per la sicurezza dei cantieri. Comincia la disputa a colpi di carta bollata e ricorsi al Tar. Il presidente della commissione di gara, nel frattempo, firma in autotutela la revoca dell’affidamento. Resta in campo la ditta terza classificata, la stessa coinvolta nell’inchiesta sulla caserma dei carabinieri ad Ercolano. Ma a questo punto si ferma tutto. In commissione consiliare il dirigente dell’Utc, Teresa Giammetti, rivela che calendario alla mano, i tempi non ci sono per completare l’opera in tempo e, per effetto, viene meno la copertura finanziaria.



La situazione si complica: in attesa che Tar e consiglio di Stato chiariscano i troppi aspetti controversi della vicenda, nell’incertezza dei tempi, Marrone decide di parlare alla città e spiega che “per ora non resta che smantellare il cantiere e restituire subito le spiagge ai cittadini, in attesa che vengano dettati criteri certi sulla interpretazione delle norme in materia di oneri per la sicurezza, problema che riguarda molti appalti in tutta Italia. L’obiettivo resta sempre quello di completare questa opera e non appena superati questi problemi siamo in condizioni di riprendere subito i lavori».



Nella contromanifestazione del Granatello il Pd tuona contro Marrone: «Il sindaco continua a mentire e cambiare ogni giorno versione – dice il segretario, Amedeo Cortese - due giorni fa rassicurò, senza argomentare, che il waterfront avrebbe visto la luce entro l’anno. Non dice verità sul perché si è proceduto alla revoca dell’affidamento, non si assume la piena responsabilità di aver dato l’avvio ai lavori senza verificare requisiti e legittimità degli atti, esponendo il Comune a risarcimenti e contenziosi. Le procedure di affidamento e revoca dei lavori - aggiunge Cortese - sono allarmanti per la loro opacità».



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