Gesesa lancia l'allarme: in arrivo altri stop dell'acqua per l'alta velocità

Possibili alti disagi nell'erogazione idrica

Disagi a Benevento per l'erogazione idrica
Disagi a Benevento per l'erogazione idrica
di Paolo Bocchino
Martedì 12 Settembre 2023, 09:20 - Ultimo agg. 11:20
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«I problemi verificatisi in queste ore non sono affatto responsabilità di Gesesa che, anzi, ha lavorato al meglio per contenere i disagi». Parola dei vertici dell'azienda di gestione del ciclo idrico, l'amministratore unico Salvatore Rubbo e il presidente Domenico Russo, che hanno voluto incontrare la stampa ieri mattina nella sede operativa di Pezzapiana per fare chiarezza dopo le accuse ricevute via social, ma non solo, nel pomeriggio di domenica, quando i rubinetti della parte alta della città sono rimasti a secco ben prima dello stop annunciato per la mezzanotte. «Mi sono assunto io la responsabilità di interrompere anzitempo la fornitura - ha spiegato Rubbo - dopo aver constatato con i tecnici un prelievo abnorme, pari al 60 per cento più del normale. Il livello del serbatoio dei Gesuiti era ormai azzerato. Pochi minuti ancora e sarebbe entrata aria nelle condutture, rendendo impossibile il ripristino che invece c'è stato dopo nemmeno due ore di stop».

Tempo più che sufficiente, però, per permettere agli immancabili leoni da tastiera di scagliare via social non semplici critiche ma veri anatemi senza alcuna continenza espressiva: «Parole come "farabutti" e "delinquenti" - ha tuonato Russo - utilizzate persino da professionisti e operatori dell'informazione, vanno ben oltre la legittima critica, ancorché infondata perché l'azienda ha fatto tutto quanto poteva per fronteggiare una problematica subita di riflesso». Non deve essere piaciuto dalle parti dell'azienda anche un comunicato vergato dall'opposizione consiliare, pur non citata esplicitamente: «Parlare di errore di comunicazione di Gesesa è assurdo - ha replicato Russo -. Abbiamo informato la cittadinanza non appena avuto contezza della necessità di chiudere la fornitura anzitempo. Sarebbe auspicabile che chi riveste ruoli politici e istituzionali, e sa anche per conoscenza diretta cosa significa amministrare Gesesa, si confrontasse nel merito dei problemi e soprattutto per la prospettiva del servizio idrico».

Rubbo, inoltre, ha reso noto di aver ricevuto «informazione ufficiale dei lavori a farsi da parte della Regione nel primo pomeriggio di venerdì». È scattata quindi la campagna informativa di Gesesa agli utenti che non prevedeva lo stop di domenica pomeriggio, resosi necessario giocoforza con relativa comunicazione d'urgenza: «Nessuna manovra preventiva è possibile - ha argomentato l'ad della società idrica - se la richiesta è il doppio della domanda». Ma i problemi potrebbero non essere finiti qui. Superata la «crisi» in corso con il ripristino della erogazione prevista per questa mattina, nel breve e medio periodo potrebbero verificarsi altre chiusure. E il motivo è insospettabile: «La Regione - ha rivelato Rubbo - ci ha preannunciato che nelle prossime settimane potranno esserci nuove interruzioni a causa dei lavori dell'Alta velocità ferroviaria». Ieri le attività dei tecnici al lavoro per la riparazione del guasto sulla conduttura dell'acquedotto campano si sono concentrate principalmente in territorio di San Lorenzo Maggiore, dove si è verificata la perdita più consistente.

Fornitura interrotta fino a questa mattina per un arco totale che non ha superato le 24 ore, ma Gesesa ha garantito comunque il servizio idrico con autobotti a uso potabile posizionate a Capodimonte, Pacevecchia, via Avellino, e due mezzi itineranti a disposizione delle «utenze sensibili». In piazza Risorgimento inoltre ha stazionato un'autobotte dei vigili del fuoco con acqua a uso non potabile. Il confronto dei vertici Gesesa con la stampa, franco e senza reticenze, ha consentito di fare il punto anche sulla fragilità del sistema cittadino che va ben oltre l'emergenza lampo di queste ore: «Abbiamo presentato da tempo - ha ricordato Salvatore Rubbo - un piano degli interventi che ci consentirebbe di dotare la città di più serbatoi, fondamentali per non andare in difficoltà alla prima occasione, e di miglioramenti sulla rete che necessita di un deciso adeguamento. Purtroppo sono fermi da anni sul tavolo degli enti preposti, ovvero l'Autorità d'Ambito e, oggi, l'Ente idrico campano.

Abbiamo candidato interventi di adeguamento infrastrutturale dapprima con il React-Eu per 27 milioni, quindi con il Pnrr per 50 milioni, ma sono stati dichiarati inammissibili per mancanza del soggetto gestore. Ci auguriamo che quanto prima si arrivi all'individuazione che vede questo territorio tra i pochissimi in Italia che non hanno ancora ottemperato». Ma perché Gesesa non ha investito fin qui risorse proprie? «Siamo soggetti alla regolazione di Arera», la risposta di Rubbo.

 

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