«Nuova Margherita», Mastella accelera per le Comunali

«Nuova Margherita», Mastella accelera per le Comunali
di Gianni De Blasio
Sabato 5 Settembre 2015, 23:40 - Ultimo agg. 6 Settembre, 14:20
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Benevento. Per la «Nuova Margherita» potrebbe essere una settimana decisiva.



Ne è convinto Clemente Mastella, che tra i suoi programmi ha un appuntamento con Angelino Alfano, uno dei potenziali maggiorenti dell’ipotizzata federazione che dovrebbe annoverare, oltre a Ncd, Scelta Civica, Centro democratico, Udeur e la parte dell’Udc che fa riferimento a Casini, anche una ventina di sigle locali, in particolare di Marche, Umbria e Puglia.



Un progetto che intriga l’ex Guardasigilli, al punto di non escludere che anche alle amministrative di Benevento l’area di centro possa coagularsi per giocarsi una sua partita. «A mio parere, il prossimo anno in città non escluderei che, al primo turno, in campo possano esserci quattro componenti prioritarie: Pd, M5S, l’area di centro e la destra, il che significa che si andrà al ballottaggio. Pertanto, nulla è scontato e tutto è in evoluzione».



Mastella derubrica a «un fatto prettamente locale e privo di grande significati politici solidi» l’intesa tra Pd e Ncd alla Comunità Montana del Taburno, accordo che ha riportato i dem in maggioranza, a scapito degli amici di Nunzia De Girolamo, scalzati dal governo dell’ente. «Sono fuori sede da una settimana, ho seguito da lontano, l’impressione che ho ricavato è che non sia supportata da eccessiva valenza politica».



Riorganizzare l’area di centro è possibile, secondo l’ex europarlamentare, «poiché nell’indistinto dell’area centrale convivono, sparse, tracce e sedimenta un po’ nostalgiche e logorate, prive ormai di ogni suggestione politica e di consenso». «La frammentazione, frutto di egoismi, non riesce a tracciare alcun solco politico nuovo e rischia, pur in presenza di più occasioni date dalle circostanze, di creare una sorta di panico personale che spinge alla salvezza singola anziché alla promozione di un adeguato progetto». La neo Margherita è un nome simbolico da modificare a operazione in corso, è sempre l’opinione di Mastella, ma è fondamentale che «tutti i contraenti del nuovo patto politico non diano l’impressione che si pensi soltanto a restare a tutti i costi al governo del Paese, senza esprimere alcun pensiero politico e accondiscendendo a tutto ciò che l’attuale premier e i suoi hanno deciso e decidono».



Se si approva il Senato nella sua attuale versione, Ncd e Udc faticheranno a fare le liste per la lotta, a livello locale, per chi sarà gratificato a guidare la lista per la Camera. «Questo soggetto avrà sempre, a mio parere, il suo baricentro al Sud, dove ancora esistono le condizioni per un risultato a due cifre, mentre al Nord non sfonderà mai. Il soggetto della neo Margherita deve essere per un tempo limitato federato ma, poi, dovrà essere un soggetto unico a seguito di un’assemblea costituente di tutti i contraenti del patto».



È un’operazione da portare a compimento in tempi rapidi. «Esiste ancora una notevole domanda politica per un’area centrale che superi, però, i soggetti in campo (Ncd, Udc, Sc, Udeur, Cd), né Ncd può restare al palo, come rischia di fare, senza iniziare alcuna rincorsa politica, prigioniera com’è della scelta all’interno dei suoi rappresentanti, del tipo di alleanza da contrarre, andare a destra o a sinistra. Solo una prospettiva nuova e un soggetto politico nuovo possono allontanare il rischio dello sfaldamento e della disgregazione». A destra o a sinistra? «Elaborato un programma - conclude Mastella - si diventa punto di riferimento per vaste aree e ceti vaganti che esistono nel Paese. L’alleanza sarà decisa riscontrando compatibilità programmatiche con altri soggetti politici in campo. Certo, a oggi l’alleanza con Renzi mostra ragionevolmente motivi di convalida, tenendo anche conto che il suo consenso cala e occorre un’alleanza vincente che solo la neo Margherita può dare. Più cala Renzi e più aumenta il peso politico e specifico della neo Margherita».
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