Benevento, il caso gettoni mette d'accordo quasi tutti: «Fango sul Consiglio»

Maggioranza e opposizione unite contro le accuse

Benevento, il caso gettoni
Benevento, il caso gettoni
di Paolo Bocchino
Martedì 5 Marzo 2024, 09:22
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Tra dehors, miasmi, e debiti, irrompono in Consiglio i gettoni ai consiglieri. Argomento entrato senza invito nell'ordine del giorno della interminabile seduta della civica assise svoltasi ieri, sull'onda lunga delle polemiche delle ultime settimane finite persino alla ribalta nazionale. Ma davvero l'assise beneventana è “gettonopoli”? «No», a detta dell'intero emiciclo cittadino. Maggioranza e opposizione hanno risposto unanimi all'accusa di moltiplicare le riunioni degli organismi consiliari per raggranellare un introito mensile il più vicino possibile ai 2.415 euro che da quest'anno rappresentano il tetto di legge.

Divergenze, però, si sono manifestate nello schieramento di minoranza dove, per la prima volta dal voto, Luigi Diego Perifano e Rosetta De Stasio si sono pubblicamente rimbeccati. «Non servono le difese corporative, dobbiamo essere i primi a rivendicare trasparenza» catechizzava il leader di centrosinistra in risposta alla esponente di centrodestra scagliatasi contro “i giornalai”.

«Abbiamo proposto da mesi correttivi - aggiungeva Perifano -. Si concentrino le sedute e si pubblichino mensilmente i resoconti dell'operato». Ma De Stasio non ci sta: «Sento inesattezze. Non c'è alcuna difesa della “casta”. I gettoni sono al lordo, le commissioni recano precisi ordini del giorno, chi ci accusa è mosso dall'amarezza di non essere riuscito a entrare in Consiglio». Riferimento al presidente di Altrabenevento Gabriele Corona, artefice numero uno della battaglia sui gettoni facili, difeso invece da Angelo Moretti: «Fa legittimamente la sua attività. Le commissioni da remoto sono anacronistiche. Aumentiamo, piuttosto, le riunioni di Consiglio». Dai banchi di maggioranza, Antonio Picariello ha respinto le accuse parlando di «fango sparso sull'istituzione democratica». Il vicesindaco Francesco De Pierro ha stigmatizzato l'equazione riunioni - spesa: «La democrazia elettiva non si misura con il libro contabile». Anche il sindaco Clemente Mastella ha ritenuto di dire la propria: «La reputo una vicenda populistica che ha precedenti ai massimi livelli istituzionali già da decenni.

Non ritengo opportuno partecipare a questa corsa a chi si mostra più bravo all'opinione pubblica. Per quanto mi riguarda, rinuncio a una parte consistente dell'indennità di funzione, e pago di tasca tutte le spese di rappresentanza».

Veleni in aula anche fuor di metafora. Sul tavolo il caso miasmi, proposto dall'opposizione nello scorso autunno. «Ero pronto da mesi a relazionare» ha puntualizzato l'assessore all'Ambiente Alessandro Rosa, al termine del chilometrico resoconto del carteggio intercorso da maggio. «Circostanza che non si è verificata - aggiungeva - per assenza di chi aveva presentato l'interrogazione, gli stessi che oggi parlano di mancanze e omissioni, aggiungendo volgari insinuazioni a mezzo stampa. Illazioni che colpiscono sul piano familiare, fandonie inaccettabili». Bersaglio delle sue parole il forzista Gerardo Giorgione.

Che, da remoto, replicava: «Nessuna insinuazione offensiva, solo legittime richieste di spiegazioni da parte del Comune che, al di là della ricca attività epistolare, nulla ha fatto concretamente. Ne è prova l'assenza alla conferenza di servizi che ha portato al rilascio a Sanav dell'autorizzazione per un nuovo impianto». Incalzante Giovanna Megna: «Nel lungo report di Rosa manca una circostanza chiave: gravi lacune di Sanav erano emerse già nel 2022 da una verifica ispettiva della Regione. Era il segreto di Pulcinella, ma quando sono arrivate le segnalazioni dei cittadini ci si è dimenticati completamente di quel significativo precedente». Per Perifano «non è accettabile che per Navalny si convochi il Consiglio in due giorni, e su vicende come questa passino mesi».

 

Temi che hanno oscurato gli altri in agenda. Qualche spunto d'interesse sui debiti fuori Bilancio, con Farese (ieri seduto tra i banchi del Pd ma non ancora ufficialmente trasferitosi) che ha ricordato la presentazione di un atto d'indirizzo fin dallo scorso dicembre, finora inattuato. Problematica che però si ripete. Stigmatizzazioni bipartisan da De Lorenzo (Pd) e Picariello, con De Stasio che ha rinnovato la proposta istitutiva di una commissione d'inchiesta. Ma il segretario Feola ha risposto annunciando un resoconto puntuale in commissione Bilancio. Sul dissesto lumaca che finalmente, come anticipato, ha avviato i primi pagamenti, ha relazionato l'assessora Serluca: «Copriremo integralmente i maggiori importi riconosciuti dalla giunta ai creditori, senza indebitare l'ente». Via libera bipartisan all'istituzione del Garante dei disabili e alle modifiche del Regolamento varate dalla commissione guidata da Zanone.

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