«Pronto nonna, ti prego aiutami». L’incubo di Amelia, 70 anni, inizia con una telefonata da parte di un ragazzino che si spacciava invece per suo nipote e che, piangendo, la implorava di prestargli dei soldi. Un incubo che, nel giro di un’ora e mezza, finisce con Amelia che arriva a consegnare nelle mani dei truffatori qualcosa come 2mila euro in contanti e tutti i gioielli di famiglia.
Il racconto della figlia
È accaduto sabato mattina ad Ostia centro.
Per tutto il tempo, quindi, Amelia è stata trattenuta su due telefoni restando di fatto isolata perché, mentre veniva spaventata con il pianto del nipote e con la voce grossa di D’Ambrosio, era anche impossibilitata ad usare i telefoni per chiedere aiuto ai familiari.
Non solo, l’accerchiamento è stato totale perché nello stesso momento l’altra figlia, la mamma del nipote Paolo, ha ricevuto decine di telefonate che tenevano occupato anche il suo telefono, nel caso Amelia fosse riuscita a chiamarla per chiedere spiegazioni. Tutto studiato nel minimo dettaglio, insomma, con un incalzare soffocante, tanto che la vittima arriva a consegnare alla finta postina ben 2mila euro in contanti e qualche gioiello. La donna va via ma poi, addirittura, ritorna dicendo che i soldi non bastano e Amelia a quel punto le consegna tutti i gioielli che ha in casa.
«Le hanno portato via tutto»
«Le hanno portato via tutto - spiega la figlia - riteniamo si sia trattato di una sorta di ipnosi telefonica mirata a confondere, fino alla fine. Una volta rimasta sola, infatti, mia madre ha chiamato i familiari per andare alla polizia e nel tragitto sono arrivate una finta telefonata dalla posta, in cui veniva detto di andare a riprendersi i gioielli, e poi addirittura una finta chiamata dalla questura per dirle di andare a riconoscere i ladri». Una vergogna senza fine.