Giornata Nazionale della donazione di organi, alla Federico II «Nunn'è ancora fernuta»

Il titolo della rassegna è tratto dal brano di Dario Sansone del gruppo Foja

Un momento del Convegno alla Federico II
Un momento del Convegno alla Federico II
di Armando De Martino
Giovedì 13 Aprile 2023, 16:53 - Ultimo agg. 14 Aprile, 07:10
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Si è tenuta stamattina, presso l'aula magna Gaetano Salvatore della Federico II, il convegno "Nunn'è ancora fernuta" in occasione della Giornata Nazionale della Donazione di organi e tessuti che si celebra il 16 aprile. Il titolo della rassegna è tratto dal brano di Dario Sansone del gruppo Foja, voce e testimonial insieme a Maria Teresa Palladino dell'evento organizzato dallo portello Amico Trapianti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.

«La nostra azienda è un'eccellenza nell'ambito della rete trapiantologica campana» afferma, la dottressa Anna Borrelli, Direttore generale Aou Federico II, sebbene, aggiunge: «Abbiamo una carenza di medici specializzati in ogni branchia.

Questa sofferenza l'avvertiamo soprattuto nell'ambito dei trapianti in cui è ancora più necesario lavorare in equipe multidisciplinare. Nonostante tutto, con il programma dei trapianti di rene effettuiamo più della meta dei trapianti della Regione Campania. Abbiamo inziato il trapianto di rene da vivente e siamo in procinto di iniziare il trapianto di organi in crossover». La battaglia più difficile resta quella dell'informazione e della sensibilizzazione a tale tema. «Bisogna sensibilizzare i giovani. A volte è una questione morale  talvolta ma si tratta anche di educare alla salute».

Donare vuol dire poter salvare altre vite, il messaggio che giunge da questa manifestazione giunge chiaro e diretto. A spiegare in maniera tecnica, la procedura di esportazione degli organi è il Dott. Carmine Iacovazzo UOC Rianimazione e Terapia Analgica diretto dal Professor Giuseppe Servillo.   

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«Un paziente che manifesta un elettroencefalogramma piatto può essere un potenziale donatore. A questo punto si attiva un protocollo convocando una  commissione formata da un medico legale, un rianimatore e da un neurologo esperto di elettroencefalografia. Per sei ore si eseguono una serie di esami e prelievi per accertare la reale morte celebrale del paziente. Al termine di questo iter si può procedere. Se il paziente non ha scelto in vita di donare i propri organ,i bisogna rivolgersi ai familiari i quali spesso colpiti dal lutto, dalla rabbia e dalle circostanze improvvise negano il consenso. Naturalmente, in caso di approvazione si procede all'esportazione e alla donazione laddove vi è una richiesta sul territorio nazionale».

Comincia cosi il viaggio della speranza, da una vita che si perde ed una che può rinascere grazie alla scienza e all'impegno dei medici e della ricerca che, può avvalersi, della costruzione di coscienze sensbili al tema partendo dalle scuole e dalle famiglie.  utti possono contribuire a formare un'opinione comune e aperta a tale messaggio. A subliminare questa idea è Dario Sansone dei Foja che si esibisce con il brano: "Nunn'è ancora fernuta" e aggiunge: «Bisogna trasmettere un messaggio che poi è una missione. Donare. Da un lato noi musicisti  doniamo la nostra musica, doniamo l'anima ma ci deve essere un corpo in cui l'anima deve essere preservata. Nella donazione degli organi c'è una grande magia biologica poiché ci fa continuare a vivere.»

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