Napoli, Consiglio a rilento: dai 40 eletti proposte soltanto dieci delibere

Il l piano parcheggi e il provvedimento sui compensi all’Abc fermi da mesi in attesa della discussione

Il sindaco Manfredi ieri in Consiglio
Il sindaco Manfredi ieri in Consiglio
di Dario De Martino
Giovedì 4 Aprile 2024, 23:28 - Ultimo agg. 5 Aprile, 18:09
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Solo dieci delibere d’iniziativa consiliare in due anni e mezzo di lavoro. Tra queste si contano anche i cosiddetti “atti dovuti”, come le nomine di organi che spettano al consiglio comunale. Insomma: arrivati a metà del percorso amministrativo, l’attività di indirizzo dell’assise comunale è ridotta all’osso. Una deriva presa già dalle passate amministrazioni, ma che nel corso di questa esperienza sta andando via via acuendo. Ciò che arriva dalla Giunta comunale, anche con qualche ritardo (perché non capita raramente che il consiglio comunale cada per assenza del numero legale come accaduto ieri) viene approvato in assise. Per il resto, poco o nulla. Ordini del giorno lasciati a parcheggio per moltissimo tempo, qualche delibera nel cassetto da mesi e ritardi accumulati per arrivare all’approvazione di altre.

Quali sono le delibere proposte dai quaranta consiglieri nell’assise in due anni e mezzo? Ben poche. Il più attivo è Sergio D’Angelo, anche in virtù della presidenza della commissione per la revisione dello statuto e dei regolamenti e la riforma delle Municipalità. Ebbene, D’Angelo ha proposto una modifica al regolamento nel 2022 e una modifica dello Statuto, (necessarie quindi due votazioni) per gli assessori municipali. A questo, il capogruppo di “Napoli solidale”, ha aggiunto un regolamento per la compensazione delle entrate comunali. Per il resto, vanno segnalate la delibera di Forza Italia sul piano strategico di contrasto alla siccità e quella, proposta da Rosario Palumbo e emendata da tutto il Consiglio, sull’istituzione della rassegna “October sport fest”.

Infine c’è stata la costituzione, e l’approvazione di un testo coordinato, sull’osservatorio permanente del Centro storico sito Unesco. Gli altri atti sono tutti per nomine: quella dell’organo di revisione economica-finanziaria e dei consiglieri per la formazione degli elenchi dei giudici popolari.

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Insomma: di iniziative proprie, l’assise cittadina, ne ha prodotte pochissime. I consiglieri preferiscono muoversi attraverso gli ordini del giorno che impegnano la Giunta ad attivarsi per risolvere una determinata problematica o per indirizzarne la politica su corsie preferenziali. Di ordini del giorno ne sono stati votati tantissimi. Ma i consiglieri più esperti ricordano che «un ordine del giorno non si nega a nessuno». Un vecchio adagio per raccontare che l’ordine del giorno, non avendo un valore direttamente applicabile ma solo di impegno politico per la Giunta, ha un peso molto relativo. Ciò nonostante è praticamente l’unica maniera in cui i consiglieri comunali svolgono la loro funzione di indirizzo. Eppure spesso gli ordini del giorno vengono discussi con grandissimo ritardo.

A tutto ciò si aggiungono le delibere a parcheggio. La delibera sul “programma urbano dei parcheggi” approvata in Giunta, su proposta dell’assessore al ramo Eduardo Cosenza, nel gennaio 2023 non è arrivata ancora all’esame del Consiglio. Un altro atto proposto da Cosenza, insieme con l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta, attende da ancora più tempo: si tratta della delibera sulle determinazioni sui compensi del Consiglio di amministrazione dell’Abc. È stata approvata dall’amministrazione ad ottobre 2022 e non è ancora arrivata in aula. Anche l’assessore alla sicurezza Antonio De Iesu, per la sua delibera sul regolamento che impone ai privati il pagamento della polizia municipale, ha dovuto attendere lunghissime discussioni e ritardi da parte dell’assise cittadina. Troppo poco per il Consiglio comunale della terza città d’Italia.

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