Una gigantografia all’ingresso ricorda l’«Amica geniale», e il successo che ha portato anche al Rione Luzzatti, divenuto meta di turisti proprio grazie alla fortunata serie televisiva. Via Murialdo numero 7, qui si trova la “Biblioteca comunale Andreoli”. Un palazzo di 2500 metri quadrati, di proprietà della Regione con tanto di ampio spazio sul retro per consentire il parcheggio delle vetture dei dipendenti, in parte semivuoto. Prima c’erano gli uffici della Polizia Municipale e quelli del Sat (i tecnici del Comune), anche quelli ora vuoti. E anche la biblioteca rischia di essere sfrattata. O meglio figura nel lungo elenco dei fitti passivi che il Comune di Napoli che ha deciso di dismettere per fare cassa.
Il Comune paga alla Regione 78mila euro l’anno. La scadenza del contratto è nel 2025 ma dal Comune già è partita diretta alla Regione la comunicazione che i locali verranno lasciati liberi. E la biblioteca che fine farà? Armando Simeone, consigliere della quarta municipalità, al momento non sa ancora rispondere alla domanda. Ma di sicuro darà battaglia contro un eventuale trasloco, che a suo avviso, trasloco non sarà: «La biblioteca verrà smantellata e basta. I volumi, poco più di 15mila divisi in tre stanze ordinatissime, verranno chiusi negli scatoloni e lasciati in qualche magazzino, con un impoverimento culturale per tutto il quartiere».
Sono tre i dipendenti comunali impiegati nella biblioteca.
Il caso della biblioteca Andreoli è approdato nel consiglio del parlamentino San Lorenzo Vicaria-Poggioreale-Zona Industriale nei giorni scorsi. E durante la seduta è stato approvato un ordine del giorno che impegna «la Presidenza della Municipalità a promuovere ogni iniziativa utile atta a scongiurare la chiusura della biblioteca Andreoli rendendosi promotrice di un confronto tra il Comune di Napoli e la Regione Campania» e propone di «Formulare alla regione la proposta di concessione in comodato d’uso gratuito al Comune dei locali di via Murialdo 7, piano terra, che ospitano la biblioteca». Un sogno. La biblioteca nei prossimi mesi, ironia della sorte vista la situazione, verrà intitolata al professor Collina, maestro del territorio, aggiungono i consiglieri Simeone e Stabile, che la donò nel lontano 1948. E che mai avrebbe pensato che sarebbe stata messa in discussione.