Napoli. Tar, primo round
a «Ciro»: tornano i tavolini

Napoli. Tar, primo round a «Ciro»: tornano i tavolini
di Maria Chiara Aulisio
Giovedì 20 Luglio 2017, 18:17
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Primo round a favore dello chalet Ciro a Mergellina. Il Tar (settima sezione) ha accolto l'istanza con la quale si chiedeva la sospensione dell'efficacia dei provvedimenti impugnati. Ovvero: di qui a poche ore sedie, ombrelloni e tavolini saranno nuovamente collocati nell'area fino a poche ore fa off limits. Almeno per adesso. «Sussistendo la situazione di estrema gravità e urgenza prevista dalla legge - scrive il Tar nel decreto del presidente sul ricorso inoltrato dal titolare dello chalet - e tenuto conto dello svolgimento da parte dello stesso di un'attività economica», si decide in pratica di ripristinare lo «status quo ante» in attesa della decisione ultima. Tutto rinviato alla data del 12 settembre, dunque, quando il collegio del tribunale amministrativo regionale della Campania entrerà nel merito della questione per decidere se «Ciro» potrà continuare a mantenere il vecchio numero di tavolini sul suolo del Comune o dovrà invece ridurli entro e non oltre i venti metri, vale a dire circa cinque tavolini e non di più. Soddisfatti gli avvocati del titolare dello chalet, Antonio De Martino: «Aspettiamo l'udienza del 12 settembre prima di cantare vittoria - dicono Gaetano Porto e Luigi De Martino - intanto siamo soddisfatti del decreto pronunciato dal Tar. Un punto a nostro favore, che ci lascia ben sperare per le decisioni future». Il provvedimento - puntualizzano gli avvocati di Antonio De Martino - è immediatamente esecutivo e, dunque, già forse nella giornata di oggi, a Mergellina potrebbero tornare sedie, tavolini e ombrelloni. «È chiaro - aggiungono i legali - che la procedura di licenziamento collettivo di una ventina di dipendenti è già stata temporaneamente sospesa e al più presto torneranno tutti al lavoro». Almeno fino a quando il Tar non deciderà quali dovranno essere le definitive sorti dello chalet «Ciro», che da oltre sessant'anni occupa quell'area di Mergellina.
La vicenda ormai è nota ma vale la pena ricordarla: Palazzo San Giacomo - così come previsto dal regolamento dei «dehors» entrato in vigore nel 2014 - aveva negato tavolini e ombrelloni allo storico chalet del lungomare, imponendogli il limite massimo di 20 metri quadrati di occupazione di suolo pubblico alla stregua di un chiosco qualsiasi. Il tutto - ricordano gli avvocati - mentre solo cinque mesi prima il Tar, con una sentenza di merito, aveva accolto il ricorso dello stesso locale contro il diniego alla concessione espresso dal Comune nel 2015. Nonostante il via libera dei giudici amministrativi agli ombrelloni, il Comune era tornato alla carica negando la concessione. E, il 15 giugno scorso, la polizia locale aveva verbalizzato e invitato lo chalet a uniformarsi al regolamento entro e non oltre cinque giorni, cosa che si era verificata alla scadenza dell'ultimatum tra le proteste dei lavoratori che, da quel giorno, continuano a presidiare l'area un tempo occupata da sedie e tavolini. «Il regolamento comunale equipara il mio chalet ad un piccolo chiosco - aveva dichiarato il titolare di Ciro all'indomani dell'ordine di sgombero - Occupo da anni, pagando regolarmente quanto dovuto per il suolo, oltre 120 metri quadrati e non potrei certo sostenere i costi del personale con i venti previsti dalla normativa». E poi aggiungeva: «Tra i mie dipendenti ci sono anche ultracinquantenni, e molti di loro sono figli di vecchi camerieri, famiglie che hanno sempre lavorato con noi e che se ora andranno via non troveranno facilmente un'altra occupazione». Il pericolo al momento è scongiurato, la stagione è salva e anche i posti di lavoro, in attesa del prossimo settembre.
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