Salerno, lite e spari a Fratte: il movente sarebbe la droga

Indagini a tutto campo dopo la sparatoria in piazza Galdi a Salerno, il movente: la droga

Piazza Galdi: l'intervento dei carabinieri dopo gli spari
Piazza Galdi: l'intervento dei carabinieri dopo gli spari
di Petronilla Carillo
Domenica 30 Aprile 2023, 06:50 - Ultimo agg. 12:22
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La sparatoria di venerdì pomeriggio in piazza Galdi a Fuorni potrebbe essere il punto di partenza di una nuova indagine sullo spaccio della droga in città. Non ci sono indagati, difatti, per quanto accaduto ma soltanto sospettati. Per il momento. La legge impedisce ai carabinieri di procedere in quanto le ferite riportate da G.C., la vittima, sono di lieve entità: serve dunque una denuncia, ma il 43enne a cui hanno causato una lacerazione sulla testa non ha alcuna intenzione di presentare un esposto contro il suo aggressore. Ovviamente bisogna capire in quale contesto sia maturata la violenza. E il contesto più accreditato al quale i personaggi farebbero riferimento è al momento proprio quello del mondo della droga. 

La scorsa notte i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Salerno, agli ordini del maggiore Antonio Corvino e del capitano Manlio Malaspina, hanno dovuto rilasciare un altro personaggio, anche lui con precedenti di droga, che in un primo momento era stato individuato quale responsabile dell’esplosione dei colpi in aria. Ma la pistola, una scacciacani caricata con pallini ad aria compressa, non sarebbe ancora stata ritrovata. L’uomo era stato fermato poco dopo la lite durante un blitz dell’Arma a Matierno. Due le persone in un primo momento portate in caserma, ad una delle due è stato subito concesso di ritornare a casa. 

G.C., 43 anni, la vittima dell’aggressione con il calcio della pistola, se l’è cavata con pochi giorni di prognosi. Al sui attivo anche lui, come il presunto aggressore, ha dei precedenti per spaccio di droga.

In particolare, nel settembre del 2016 fu coinvolto, assieme ad altre 100 persone, nell’operazione Italo per un giro di droga tra il capoluogo e la Piana del Sele.

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Lui, in particolare, scelse il rito ordinario e, quindi, il processo. Secondo le accuse della procura, la vittima di piazza Galdi avrebbe fatto parte a pieno titolo ad una holding dello spaccio di droga articolata in quattro gruppi legati tra loro a Salerno, nei Picentini e Piana del Sele con diramazioni che erano giunte fino all’Irpinia - da una parte - e Lucania dall’altra. Allo spaccio di droga, si aggiungevano le rapine: i “colpi” avvenivano in particolare a Pontecagnano e comuni limitrofi. 

C’è fermento in città sotto il profilo criminale. Ed è la cronaca degli ultimi mesi a raccontarlo. Mentre resta ancora in piedi l’indagine sugli spari al Mulino Urbano in piazza Malta, per mettere un punto fermo sul movente, è chiaro che già partendo da quell’episodio c’è qualcosa che non funziona negli equilibri criminali cittadini. La responsabilità di quell’episodio è stata attribuita a Roberto junior Bianco e dal giorno del suo arresto ci sarebbero dei movimenti «strani», come colpi di pistola esplosi davanti alle abitazioni del suo quartiere, il rione Petrosino. Si potrebbe supporre, anche se non ci sarebbero conferme dalle fonti investigative, che lo spaccio della droga sarebbe nelle mani di due, al massimo tre, diverse organizzazioni. Se finora l’area interessata dagli spari sarebbe stata quella della zona orientale-rione Petrosino, ora c’è una nuova area di crisi che si sarebbe aperta tra Fratte e Matierno. Soltanto una decina di giorni da, difatti, proprio lungo via degli Etruschi, la strada che collega i due quartieri, fu colpito all’inguine un altro soggetto anche lui riferibile al mondo della droga.

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