Atripalda: accoltellò l'amico, resta in carcere

La decisione del gip

Auto dei carabinieri
Auto dei carabinieri
Martedì 22 Agosto 2023, 09:49
3 Minuti di Lettura

Resta in carcere Claudio Naccarelli, il 31enne di Atripalda accusato di aver accoltellato nella tarda serata di venerdì scorso il 47enne avellinese, Alberto Caliano, nei pressi del Parco delle Acacie nella città del Sabato. Ieri mattina, la decisione del giudice Paolo Cassano che ha interrogato il giovane nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto. Udienza che si è tenuta presso la casa circondariale di Bellizzi Irpino, dove il 31enne è ristretto da quella notte. Claudio Naccarelli, assistito dal suo avvocato Alfonso Maria Chieffo, ha risposto a tutte le domande del giudice, riferendo di essersi pentito e di essere dispiaciuto per quanto avvenuto a pochi passi da un circolo privato. L'accusa nei suoi confronti è di tentato omicidio. Avrebbe colpito Alberto Caliano in parti vitali: al torace, all'addome e alla coscia.

Il 47enne, intanto, è stato dimesso dall'ospedale Moscati. Per tre giorni è stato costantemente monitorato dal personale sanitario del nosocomio di contrada Amoretta, in considerazione delle ferite riportate. Tutto sarebbe nato da un passaggio negato. Claudio Naccarelli aveva chiesto di essere accompagnato in auto fino alla sua abitazione. Il rifiuto della vittima avrebbe scatenato prima l'alterco e poi la violenta aggressione. Naccarelli avrebbe estratto un pugnale con una lama lunga sette centimetri e inferto tre fendenti ad Alberto Caliano. Una violenta aggressione avvenuta sotto gli occhi della fidanzata della vittima.

I soccorsi sono stati tempestivi. Il 47enne è stato trasportato d'urgenza all'ospedale Moscati e sottoposto alle cure e a tutti gli accertamenti diagnostici necessari.

Video

Mentre i carabinieri della Compagnia di Avellino hanno subito bloccato il 31enne e sottoposto a perquisizione. Il pugnale ancora sporco di sangue è stato rinvenuto dai militari dell'Arma a un paio di metri dal luogo dell'accoltellamento che si trova dunque a pochi passi da un circolo privato, dove il 47enne aveva trascorso la serata insieme alla fidanzata e ad alcuni amici. Sono stati proprio gli avventori del circolo privato ad allertare i soccorsi attirati dalle urla. Secondo l'accusa, Claudio Naccarelli era in uno stato di alterazione psicofisica determinato dall'abuso di alcol. Nei prossimi giorni l'avvocato Chieffo presenterà istanza di riesame. Il provvedimento di arresto è stato firmato dal pubblico ministero, Fabio Massimo Del Mauro. L'udienza si è svolta dunque davanti al giudice per le indagini preliminari del capoluogo irpino, Paolo Cassano. Claudio Naccarelli è il figlio di Michele Luigi Naccarelli l'uxoricida che fu trovato morto nella sua abitazione a contrada Pettirossi ad Atripalda.

Era il 2020 quando venne rinvenuto il corpo senza vita nella villetta della periferia della città del Sabato. In pratica nella stessa casa dove nel 2012 l'uomo uccise la moglie Fabiana Speranza a colpi di pistola al termine di una lite. Fu lui stesso a consegnarsi, telefonando ai carabinieri. Dopo otto anni scontati in carcere, nel 2020 fu ritrovato in una pozza di sangue in casa. La vicenda fu seguita dall'avvocato Chieffo, legale di fiducia della famiglia. Quella vicenda sconvolse la comunità di Atripalda e l'intera provincia. Così come l'episodio dell'altra notte, che avrebbe potuto avere un epilogo ben più grave. È ancora forte il ricordo di capodanno: l'accoltellamento del 21enne Roberto Bembo a Mercogliano, in seguito a una rissa, deceduto per le gravi conseguenze dei fendenti che gli furono sferrati. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA