La Corea è in rivolta. Non ci troviamo in estremo oriente, ma ad Avellino. Il quartiere, una volta riqualificato, ha perso ufficialmente quel nome, ma non la grinta. È cominciata, infatti, la lotta dei residenti alle giostre agostane, che proprio nel parcheggio della, ormai ex, Corea, vengono installate dal 2021. Schiamazzi ben oltre l'ora consentita, sosta selvaggia, qualche adolescente di troppo che scambia i cortili privati e i giardinetti pubblici per vespasiani. È solo un brevissimo esempio dei disagi segnalati da chi abita a breve distanza dal parcheggio che, da almeno due anni, ogni giorno e per tutto il mese di agosto, si trasforma in luna park per bambini, adolescenti e anche adulti. Il malumore ha dato vita a una petizione popolare indirizzata all'amministrazione comunale di Avellino, affinché per le giostre si trovi un'altra sede. Non è ancora stata ufficializzata la loro collocazione di quest'anno, ma i firmatari vogliono anticipare i tempi e mettere le mani avanti.
A siglarla sono stati in particolar modo i residenti di via Padre Paolo Manna.
Continua a tal proposito: «Diventa impossibile parcheggiare, perché vengono occupati anche i posti auto riservati, per i quali paghiamo ogni anno il Comune». La goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza è però un'altra. «Sotto la mia finestra - racconta - ho sorpreso spesso dei ragazzini in preda ai fumi dell'alcol, che hanno usato il mio cortile come toilette». Addirittura l'anno scorso ne ha soccorso uno. «Stava vomitando - sottolinea - gli ho portato dell'acqua». Da un gesto così empatico si capisce che la rabbia di questi cittadini non è rivolta alle giostre e ai ragazzini, ma a chi dovrebbe gestirli. «Chiediamo semplicemente che le giostre vengano montate in luoghi più adatti». E propone: «Ad esempio nel piazzale dello stadio o a Campo Genova». Al momento, dal Comune, nessuna risposta.