Caldo record ad Avellino, i sindacati chiedono lo stop al lavoro nei cantieri: «Evitare tragedie»

«Se continuano a esserci tre morti al giorno, non possiamo più aspettare»

Massimo Graziano è segretario generale della Fillea Cgil di Avellino
Massimo Graziano è segretario generale della Fillea Cgil di Avellino
di Antonello Plati
Lunedì 24 Luglio 2023, 11:00
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Troppo caldo per lavorare sui cantieri. La Fillea Cgil di Avellino, con il segretario generale Massimo Graziano, lancia l'allarme. Ma prima tiene a sottolineare: «L'ennesimo infortunio mortale in un cantiere edile, quello dell'Alta velocità dove l'altro giorno ha perso la vita un operaio di Ariano Irpino, è un colpo al cuore. Sentiamoci tutti responsabili e diciamolo meglio: c'è chi continua a far finta di non vedere. Famiglie colpite da vuoti incolmabili, rapporti che improvvisamente lasciano il posto a silenzi assordanti. E invece c'è chi pensa di introdurre subappalti a cascata, o garantire impunità o pensa di ostacolare i controlli per lasciare campo libero a dice di produrre ricchezza. Noi non ci stiamo più. E le imprese serie e sane, che sono tante, non ci stanno più. Noi conosciamo bene chi fa della sicurezza l'unico modo per lavorare e chi invece, ancora oggi, la considera una perdita di tempo e quindi un costo che deve diventare utile». Il tempo non gioca a favore del sindacato: «Se continuano a esserci tre morti al giorno, non possiamo più aspettare».

Passando all'ondata di calore, il sindacalista ricorda: «La scorsa settimana abbiamo lanciato - unitariamente Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl di Avellino e Benevento - un forte segnale di allarme per la grave emergenza caldo che sta colpendo tutto il nostro paese».

Quindi aggiunge: «Un caldo estremo che ha portato alla morte di alcuni lavoratori, come per esempio l'autista Olindo Zuanon trovato morto nella cabina del suo mezzo, quando è giunto in ospedale la sua temperatura corporea sfiorava i 42 gradi, o il lavoratore campano impegnato nel cantiere Tav, trovato morto in un container-alloggio all'interno di un cantiere». Di qui, l'ulteriore monito della Fillea Cgil: «Abbiamo lanciato un allarme forte affinché si prendessero immediati provvedimenti prima a supporto dei lavoratori nei cantieri, poi rimodulando gli orari di lavoro in modo da non lavorare almeno nelle ore più calde (dalle 12 alle 16), fino al ricorso alla Cigo per le fermate necessarie». 

Sia nelle aziende di produzione sia nei cantieri edili alcuni provvedimenti sono stati assunti, ma è ancora poco: «Anche nei consorzi impegnati nei lavori dell'Alta capacità, Alta velocità Napoli-Bari è arrivato il nostro grido di allarme e immediatamente hanno reagito attivando le procedure d'informazione e sensibilizzazione nei confronti di tutte le imprese coinvolte nei lavori dei relativi cantieri». Ma c'è dell'altro: «Abbiamo chiesto che oltre a questo si passi alla verifica affinché le misure annunciate siano rese immediatamente esecutive. Esigiamo ora che nei prossimi giorni si arrivi al divieto di lavorare sotto quel "caldo severo" che fino ad ora è rimasta solo una frase ad effetto. Sollecitiamo tutte le forze in campo (compresi tutti gli organi di vigilanza) ad essere vigili per evitare che a tragedie si aggiungano tragedie». 

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Un fenomeno che durerà ancora qualche giorno: «Ma che, mettiamocelo in testa, sicuramente si ripeterà sempre più spesso e quindi dobbiamo saper essere pronti. Il nostro dovere è quello di mettere i lavoratori nelle condizioni di fare il loro lavoro in sicurezza e garantendo la loro salute».

Saranno giorni duri: «E solo con l'impegno comune e reale dunqeu operativo potremmo dire di non aver girato la testa dall'altra parte. La Fillea-Cgil di Avellino e Benevento - con tutta la confederazione e tutte le categorie - farà sentire la voce dei lavoratori». 

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