De Luca esalta il Moscati: «Stiamo facendo miracoli». Ma evita il pronto soccorso

Il governatore in visita ad Avellino e solofra

De Luca al Moscati di Avellino
De Luca al Moscati di Avellino
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 09:27
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«Stiamo facendo miracoli per realizzare una sanità degna di questo nome sui territori, nonostante il governo sia all'anno zero in termini di programmazione. Tra il Moscati e il nuovo Landolfi a Solofra procediamo con servizi di eccellenza a servizio delle aree interne». Ostenta soddisfazione per il suo operato, il presidente della Regione Vincenzo De Luca ieri in visita in Irpinia per quella che definisce «una bella giornata per la sanità della provincia e della regione». Prima tappa a Solofra, poi a contrada Amoretta per l'inaugurazione del nuovo blocco parto presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia. Una serie di locali realizzati ex novo (secondo piano, settore B) grazie ai quali «sarà come partorire a casa», dice il primario Elisario Struzziero. Nel dettaglio, cinque sale destinate al travaglio, al parto e al post parto, in ambienti intimi, a cui si aggiungono anche la sala risveglio, la control-room per il personale infermieristico e una tisaneria a servizio delle partorienti. Un percorso per poter vivere tutte le fasi della nascita in un ambiente accogliente, con un'isola neonatale in ogni stanza.

«Siamo certi che questo sforzo sarà apprezzato» sostiene Struzziero. Sono 1.200 i parti annuali registrati al Moscati, solo l'8,9% con il ricorso al taglio cesareo.

Numeri che per De Luca certificano «l'eccellenza dell'azienda di rilevanza nazionale avellinese», mentre la media nazionale supera il 45%. Ad accogliere il governatore, il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Moscati Renato Pizzuti, il manager dell'Asl di Avellino Mario Ferrante, i consiglieri regionali Maurizio Petracca e Enzo Alaia. «Ricordo le discussioni di due anni fa - dice De Luca riferendosi a Solofra - avevamo assunto un impegno d'onore: mantenere il Landolfi aperto, così è stato. E lo abbiamo potenziato con un investimento importante che alla fine sarà di 15 milioni». Ma la riattivazione completa del plesso è ancora lontana, secondo il governatore a «fine febbraio». Circostanza che sarà anche in grado di abbattere i tempi delle liste d'attesa, su cui, precisa, esiste un problema nazionale: «Se teniamo conto del personale (10mila unità in meno, ndr), dei fondi (meno 200 milioni dal riparto del Fondo sanitario nazionale, ndr), con cui operiamo, con più di un terzo di posti letto in meno rispetto alla Lombardia, posso dire senza rischio di smentita che siamo una Regione all'avanguardia in Italia. Su questo e altri aspetti dell'organizzazione sanitaria in Campania sono pronto a confrontarmi con chiunque.

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Rispetto a Emilia Romagna e Toscana, le Asl e gli ospedali della nostra regione hanno tutti bilanci in attivo da due anni a questa parte. Stiamo facendo dei veri miracoli per creare una sanità sul territorio. Siamo l'unica regione che ha rispettato i tempi per le case di comunità. Ne dovremmo realizzare 171 ma ancora il governo non ci dice dove prenderemo il personale. Siamo all'anno zero per quanto riguarda la programmazione, questo Governo sta uccidendo la sanità pubblica - accusa De Luca - e i tre miliardi di stanziamento servono a malapena per i rinnovi contrattuali. In Campania ne abbiamo una decina bloccati, tra questi Santa Maria Capua Vetere, Maddaloni, Scafati, Boscotrecase, per mancanza di personale: se non c'è un adeguamento, salariale e pensionistico, nessuno verrà a lavorare nei nostri Pronto soccorsi. Siamo impegnati in una battaglia per ottenere almeno le risorse necessarie, in linea con la media nazionale». Sul punto, va in direzione opposta il commento del NurSind Avellino: «Avremmo voluto che il presidente della Regione, nella sua visita al Moscati - scrive l'organizzazione sindacale - avesse trascorso qualche minuto nel pronto soccorso. Avrebbe così toccato con mano il grave disagio che vive la sanità regionale. Siamo l'unica regione italiana che non ha tutt'ora recepito le linee di indirizzo nazionali sui pronto soccorso. De Luca ammetta il suo fallimento anziché scaricare colpe sugli altri». 

 

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