Gerardina Corsano morta intossicata: nuove tecnologie per stabilire le cause del decesso

Giovedì il campionamento dei prelievi d'organo all'ospedale Fucito di Mercato San Severino

Gerardina Corsano e il marito Angelo Meninno
Gerardina Corsano e il marito Angelo Meninno
di Alessandra Montalbetti
Domenica 17 Dicembre 2023, 11:00
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Tecniche sofisticate per accertare altri particolari che potranno definire le ragioni della morte di Gerardina Corsano. Ci vorrà ancora del tempo per stabilire le cause che hanno determinato la morte della 46enne deceduta in circostanze ancora non chiare il 31 ottobre.

Per stabilirlo con assoluta certezza il pubblico ministero della procura della Repubblica di Benevento, titolare dell'inchiesta, Amalia Capitanio ha fissato altre due giornate di accertamenti irripetibili.

Prima le indagini tossicologiche, poi il campionamento dei prelievi d'organo effettuati nel corso dell'esame autoptico.

Una prima tranche di accertamenti verrà effettuata il 21 dicembre con le analisi in programma a Roma presso il Laboratorio di tossicologia forense.

Mentre il giorno successivo, verrà effettuato il campionamento presso la sala Settoria dell'istituto di Medicina legale dell'Università di Salerno, ubicato presso l'ospedale Fucito in Corso Umberto I di Mercato San Severino.

Qui è prevista la revisione e il campionamento dei prelievi d'organo - effettuati durante l'autopsia eseguita sulla salma della donna e sottoposti ad una tecnica particolare detta indurimento formolico.

Accertamenti che verranno eseguiti nei prossimi giorni per i quali sono stati informati anche i consulenti delle parti: il medico legale Monica Fonzo e la tossicologa Maria Pieri (per i familiari di Gerardina, assistiti dall'avvocato Gerardo Giorgione), il professore Pietrantonio Ricci ed il dottore Gennaro Beneduce (per il marito della donna deceduta, Angelo Meninno rappresentato dagli avvocati Giovani Pratola e Fabio De Donato), il medico legale Oto Macchione per i tre indagati difesi dagli avvocati Guerino Gazzella e Peppino Romano. Accertamenti tossicologici tesi a far luce su quale sostanza abbia determinato la morte di Gerardina Corsano e l'intossicazione di suo marito Angelo Meninno, che dopo un primo ricovero avvenuto all'ospedale Sant' Ottone Frangipane di Ariano Irpino fu trasferito al Cotugno di Napoli.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti è emerso che Gerardina Corsano e suo marito, dopo aver cenato nel locale il 28 ottobre scorso, per due volte si sono recati al locale Pronto Soccorso, lamentando dei dolori addominali, vomito e mal di testa, ma sono stati mandati a casa perché non sarebbero state riscontrate particolari criticità.

In un primo momento si pensò che i due coniugi fossero stati intossicati da spore di botulino. Circostanza poi categoricamente esclusa già dagli esiti degli accertamenti eseguiti al Cotugno su Angelo Meninno. Al momento i titolari della pizzeria Oasi di Ariano Irpino, Pina Scaperrotta e Luigi Tranuccio restano tutt'ora indagati con le accuse di omicidio colposo (difesi dall'avvocato Guerino Gazzella).

Resta indagato anche il medico dell'ospedale in servizio presso l'ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino. Il medico Gaetano Lisella, finito nel registro degli indagati con le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose in ambito sanitario (difeso dall'avvocato Giuseppe Romano) il 29 ottobre scorso visitò i due coniugi. Posizioni quest'ultime che in base agli esiti degli accertamenti irripetibili potrebbero essere archiviate dalla procura beneventana.

In sostanza dai nuovi accertamenti dipendono anche le decisioni in relazione al coinvolgimento di diverse persone nel caso della morte di Gerardina 

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