«Da tempo andiamo sostenendo la necessità di istituire una cabina di regia, composta da quanti, a vario titolo, hanno legittimità e competenze per intervenire, per affrontare in modo determinato le problematiche che attanagliano l'ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino».
Così il leader della Cisl Funzione Pubblica Irpinia Sannio Massimo Imparato sul nosocomio cittadino. «Occorre subito – dice il segretario generale della categoria - mettere attorno ad un tavolo le istituzioni, le parti sociali, le associazioni per condividere e per affrontare in modo globale tutti gli aspetti della vicenda Moscati, che oramai con frequenza quasi quotidiana assurge alla cronaca. Pensare che l'ospedale da solo possa far fronte a quello che sta accadendo è francamente pura utopia, come assurdo è anche pensare che basti affrontare un singolo aspetto per risolvere in modo definitivo storture come quelle del sovraffollamento del Pronto Soccorso»
Mario Walter Musto, capo dipartimento sanità della categoria, a sua volta, sottolinea che «siamo stanchi del solito immobilismo, della mancanza di decisioni fattive e concrete e della programmazione approssimativa che ci ha portati a questo stato di cose.
«Con preoccupazione - conclude il sindacato - raccogliamo il grido di allarme relativo alla carenza di personale che ci perviene da parte dei lavoratori afferenti al Dipartimento dei Servizi, come ad esempio per la carenza dei tecnici di laboratorio biomedico presso le Unità Operative di Anatomia Patologica e del Laboratorio di Analisi con relative conseguenti ricadute sulle attività dei reparti, e che sembrerebbe non avere soluzione nell'immediato poiché dalle graduatorie esistenti a livello regionale stiamo constatando la mancanza di professionisti disposti a prendere servizio presso il Moscati. A tal fine suggeriamo come unica soluzione di bandire quanto prima concorsi dedicati. Solo adottando questi provvedimenti – concludono gli esponenti della Cisl Fp - si può dare una razionale, equilibrata e tempestiva risposta ai bisogni di salute della cittadinanza».