Avellino, Fenestrelle ostaggio di topi, miasmi e schiuma

Schiuma in superficie e pattume lungo gli argini
Schiuma in superficie e pattume lungo gli argini
di Selene Fioretti
Sabato 5 Agosto 2023, 10:30
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Flash mob a corso Umberto: aria del Fenestrelle imbottigliata offerta ai passanti. È la protesta di Roberto Crescito, storico commerciante della zona. Il vallone del Fenestrelle è di sicuro un luogo mozzafiato. Peccato però che tale attributo non dipenda ormai più dalle bellezze paesaggistiche della zona (che abbraccia una vasta parte del cuore antico di Avellino ed è attraversata dall'omonimo torrente) bensì dagli effluvi nauseabondi che vi si respirano. Un'aria, quella del Fenestrelle, che un cittadino ha pensato bene di imbottigliare, con tanto di etichetta a indicarne la provenienza. Un cadeau che Roberto Crescito, questo il suo nome, ha offerto ieri mattina alle persone che si sono trovate a passare davanti alla sua tabaccheria, alla fine di corso Umberto, proprio a ridosso del vallone.

La scelta richiama alla memoria una scena del film di Dino Risi del 66, Operazione San Gennaro, nel quale, per l'appunto, veniva offerta ai turisti l'aria di Napoli.

Questa volta, invece, le ampolle sono state simbolicamente preparate per dare vita a un flash mob. Crescito ha giocato con l'ironia per risollevare una questione annosa: l'inquinamento delle acque che scorrono lungo lo storico polmone verde cittadino. Lo stato di cattiva salute del torrente e di un suo affluente in particolare, il rio Cupo (anche detto San Francesco), non è certo una novità.

I fastidi per chi vive o lavora in prossimità delle acque, intanto, sono quotidiani. Soprattutto il cattivo odore, che è dovuto innanzitutto al sistema fognario. Vetusto e fatiscente, questo conduce i reflui provenienti da varie parti della città a scaricare direttamente nel rio Cupo e da lì nel Fenestrelle. Manca pure un sistema di depurazione. Ci si mette poi l'inciviltà di alcuni che, probabilmente approfittando della carenza di controlli, non si fanno scrupoli a gettare nel torrente rifiuti di varia natura.

Sul fiume schiuma in superficie e pattume lungo gli argini. Crescito ha deciso perciò di diventare la sentinella del Fenestrelle. «La mia - dice - non vuole essere una polemica sterile, ma è puro dovere civico. L'obiettivo è quello di sensibilizzare al problema e spingere chi di competenza ad accelerare i tempi. Siamo felici degli eventi programmati questa estate, ma il miglior biglietto da visita per Avellino dovrebbe essere la qualità della vita e dell'ambiente. Le feste sono una ciliegina sulla torta, ma qui la torta manca proprio».

«Dopo anni di promesse - ribadisce - vogliamo i fatti». Una sua cliente proveniente da fuori città, e quindi all'oscuro della situazione, solamente qualche giorno fa si è lamentata della puzza presente nella tabaccheria. E che il disagio sia davvero sentito lo dimostra il numero di passanti che, notato il banchetto, si sono fermati a commentare. Col caldo la situazione si acuisce. «Anche a me è successo di avere lamentele», dice Fulvio Ruggiero, proprietario dell'enoteca a fianco. E continua: «Negli anni sono stati fatti interventi, ma solo per tamponare». Nel periodo pre-Covid, ad esempio, fu addirittura messa una copertura in plastica per ammortizzare le esalazioni, ma volata presto via per il vento. Il Fenestrelle è un pericolo spiega la signora Patrizia Picariello. «Abito al primo piano, in via Fosso Santa Lucia. Ho paura perché sugli argini ci sono tantissimi ratti». Un fatto confermato da un altro residente, il signor Ignazio Iannone, che ha pensato di combattere l'infestazione adottando un bel po' di gatti. 

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