Green pass obbligatorio dal parrucchiere:
«Speriamo di non perdere clienti»

Green pass obbligatorio dal parrucchiere: «Speriamo di non perdere clienti»
di Rossella Fierro
Giovedì 20 Gennaio 2022, 07:18 - Ultimo agg. 17:00
4 Minuti di Lettura

«Capelli, barba e trattamenti di bellezza solo per chi è in possesso di green pass base o rafforzato». Parrucchieri, barbieri ed estetisti scelgono i canali social per avvisare la propria clientela dell'ultima novità in materia di prevenzione del Covid-19: da oggi infatti per usufruire dei servizi di cura alla persona sarà obbligatorio esibire il green pass base, ottenuto tramite tampone negativo, o rafforzato per chi si è sottoposto alla vaccinazione o è guarito dal virus.

Una misura di prevenzione e controllo del contagio che lascia un po' scettici quanti dovranno attuarla. «Verificare che chi entra in negozio sia provvisto di green pass purtroppo non dà la certezza che il cliente non sia positivo al virus. Quindi è solo un'ulteriore incombenza di cui dobbiamo farci carico assumendoci ancora una volta la responsabilità di dover cacciare chi si rifiuta di mostrare la certificazione verde, perdendo così non solo il compenso per il singolo trattamento ma anche il cliente che magari non tornerà più.

Chiaramente ci adegueremo e aggiungeremo il controllo del green pass alla lunga lista di misure contenitive a cui facciamo fronte da due anni a questa parte come l'igienizzazione delle mani dei clienti, la misurazione della temperatura corporea, il controllo delle mascherine, la gestione degli appuntamenti e il contingentamento delle presenze», spiega Mario Cimminiello, titolare del salone Mario Hair Stylist di via Luigi Amabile.

La corsa della variante Omicron ha portato ad un nuovo rallentamento del lavoro in uno dei settori che ha più duramente pagato le conseguenze della pandemia. «I disagi che affrontiamo tutti i giorni sono ancora tantissimi e purtroppo, pur potendo continuare a lavorare nonostante la diffusione del virus, i clienti non vengono più con la stessa frequenza di prima. Inoltre se, come capitato anche a noi, nello staff qualcuno dovesse risultare positivo dobbiamo chiudere e sospendere l'attività continuando a pagare stipendi, contributi e utenze senza ricevere alcun aiuto - aggiunge Cimminiello - insomma, ci rimette sempre chi è titolare di un'attività. Per questo tanti commercianti pur avvertendo piccoli sintomi scelgono di non sottoporsi al tampone per continuare a lavorare».
Avvisate le clienti abituali tramite Facebook e Whatsapp, scaricata l'app del Governo per la verifica della certificazione green, ci si prepara alla prima giornata di controlli anche nel salone Farù parrucchieri di via Mancini. «Per fortuna la nostra clientela è molto collaborativa e non abbiamo registrato lamentele né disdette di appuntamenti. In generale però l'affluenza è calata rispetto a prima. La paura del contagio è ritornata ad avere la meglio e lo notiamo dalle piccole cose: oltre tutte le nostre accortezze in termini di igiene, areazione, distanziamento fisico, da quando c'è la variante ad esempio sono sparite mascherine chirurgiche o di stoffa, i clienti indossano quasi esclusivamente le Ffp2 - racconta Fabio Rusolo, titolare del salone - l'auspicio chiaramente è che l'obbligo del green pass ormai per la quasi totalità delle attività commerciali e non solo sia l'ultimo step della pandemia. La speranza è che il virus, dopo la vaccinazione di massa con la terza dose, possa essere declassato ad una semplice influenza e che tutti possiamo tornare ad avere una vita normale».

Video

Massima attenzione anche nei centri estetici dove igiene e appuntamenti erano già all'ordine del giorno prima del Covid. «Molte delle clienti avvisate hanno risposto ai nostri messaggi inviandoci già il green pass, questo fa ben sperare sulla loro collaborazione. D'altronde noi facciamo di tutto per garantire la massima sicurezza: dopo ogni trattamento arieggiamo i locali, misuriamo la temperatura e igienizziamo le mani, dotiamo ognuno di calzari usa e getta, indossiamo mascherine pulite e abbiamo mantenuto il tracciamento delle persone. Questo ci ha consentito di continuare a lavorare serenamente», spiega Antonella De Gregorio di Glamour Estetica a via Chiesa Conservatorio. Massima disponibilità, insomma, dai titolari delle attività, a far applicare le nuove norme a dipendenti e clienti. «Rispettare tutti le norme - chiosa De Gregorio - è l'unica arma che abbiamo per uscire fuori dalla pandemia e riprendere una vita economica e sociale il più possibile vicina alla normalità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA