Partito Democratico ad Avellino, 2000 tessere E Mele avanza dubbi

Le critiche della componente della commissione di garanzia

Partito Democratico ad Avellino, 2000 tessere E Mele avanza dubbi
di Rossella Fierro
Domenica 28 Gennaio 2024, 10:45
4 Minuti di Lettura

Il Partito democratico irpino chiuderà il tesseramento 2023 superando quota duemila iscritti. È quanto emerge da un primo screening della campagna adesioni aperta, nella sola modalità on line, fino a mercoledì 31 gennaio. Ed è attesa nelle prossime ore una nuova circolare dal Nazareno che dovrebbe confermare la validità di tutte le iscrizioni, sia quelle sottoscritte via internet che quelle vidimate di persona, effettuate al 18 gennaio, data in cui il responsabile nazionale organizzazione, Igor Taruffi, ha inviato alle federazioni della sola Campania l'ordine di stoppare le adesioni cartacee nonostante la proroga del tesseramento fino alla fine di gennaio. Una circolare arrivata in corso d'opera che sembra dettata, pur non facendone riferimento direttamente, dall'esigenza di garantire maggiore trasparenza dopo l'inchiesta che ha visto coinvolto, tra gli altri, anche l'esponente dem Nicola Oddati, già responsabile organizzazione del partito nazionale.

Contro lo stop romano si sono scagliati immediatamente circoli e iscritti al Pd in tutta la regione. Anche da via Tagliamento sono arrivati gli strali del segretario provinciale, Nello Pizza, che ha definito la decisione del Nazareno un atto discriminatorio nei confronti del partito campano, di diverso avviso Antonio Gengaro, esponente dell'area Schlein, che ha invece salutato con favore quanto disposto dalla segreteria nazionale.

Ma le polemiche sul tesseramento a livello provinciale riguardano anche la gestione stessa della campagna adesioni. Teresa Mele, ex assessore al Comune di Avellino e componente della commissione di garanzia provinciale, minaccia di abbandonare il partito per il mancato coinvolgimento degli organismi deputati ad organizzare la campagna adesioni: «In qualità di componente della commissione di garanzia mi rammarica dover sottolineare che la maggior parte delle informazioni ricevute sulla questione tesseramento sono state veicolate attraverso testate giornalistiche e non dagli organi deputati ad effettuarle». La dirigente provinciale si rifà al regolamento interno al Pd, in particolare agli articoli che stabiliscono le funzioni delle commissioni di garanzia di cui lei stessa fa parte e aggiunge: «Si comprende chiaramente quali sono le competenze dell'organo di cui faccio parte e di cui si dovrebbe maggiormente tenere conto. Invece, partecipazione, confronto, dialogo sembrano essersi abissate nel Pd».

Video

Quanto accaduto, secondo Mele, è la dimostrazione «Del mancato rispetto delle regole del partito stesso, nonché di tutti gli iscritti e dei simpatizzanti del Pd. La trasparenza e la linearità delle modalità di tesseramento avrebbero migliorato il funzionamento e l'adesione al partito. In assenza di certezza, anche delle stesse regole di funzionamento, non si tiene conto degli organismi all'interno, la gestione rischia di essere appannaggio dei soli vertici del partito, che vengono così rafforzati a discapito degli altri. Le regole democratiche e la trasparenza sono la base di una legalità senza la quale la politica perde il suo significato, ma soprattutto smarrisce la sua funzione costituzionale. Su questo non può esistere un punto di mediazione. Se la linea dovesse continuare ad essere questa di certo non ci si potrà meravigliare se chi come me, che fa parte di alcuni organismi del partito, decidesse di andar via». Immediata la replica del segretario Nello Pizza: «Mi stupisce il fatto che la componente di un organo terzo, quale è la commissione di garanzia, affidi polemiche alla stampa invece di confrontarsi all'interno del partito. La commissione di garanzia non è stata investita perché eventuali anomalie, di cui è competente, si valutano al termine delle iscrizioni. Non abbiamo fatto alcun tesseramento straordinario: per il 2023 si è fatto prevalentemente on line e al 31 dicembre eravamo già oltre quota mille. Poi dal nazionale è arrivata una proroga al 31 gennaio per il solo tesseramento cartaceo, e ne abbiamo raccolte altre mille fino al 18 gennaio quando sono state cambiate le regole in corso senza spiegarne le ragioni».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA