«Non ci ho pensato» i versi nati per caso di Benedetta Roca

La raccolta di poesie dell'architetto irpino è accompagnata dai disegni di Andrea Matarazzo

Il libro di poesie di Benedetta Roca
Il libro di poesie di Benedetta Roca
di Massimo Roca
Mercoledì 20 Settembre 2023, 00:00
3 Minuti di Lettura

A volte è meglio non programmare, non pianificare, non pensarci insomma. Così come ha fatto Benedetta Roca, giovane architetto avellinese con la passione per la poesia, che ha dato alle stampe la sua opera prima.  “Non ci ho pensato” (Scuderi Editrice) è il titolo di una raccolta di poesie senza titolo, un fluire di episodi, di storie con forti accenti autobiografici, un percorso di formazione di una giovane donna che ha messo in fila versi scritti dall’adolescenza ad oggi. Vicende personali con l’amore protagonista ma non solo: un viaggio in cui in molti si potranno riconoscere.

“Non ci ho pensato” è un titolo che sottolinea la casualità della nascita del progetto editoriale. Parole disperse, sul notes del telefono, su pezzi di carta, quaderni dell’autrice che sono confluiti in quella che non è una semplice raccolta di poesie. Ogni componimento è accompagnato infatti da un’illustrazione di Andrea Matarazzo.

L’incontro tra i due ragazzi avellinesi ha fatto scoccare la scintilla editoriale: ha dato concretezza al tutto e forma grafica alle parole ed al vissuto dell’autrice.

Si scorrono le pagine con un ritmo serrato. I versi sono fotografie, narrano i meandri dell’amore a volte apertamente, a volte tra il detto ed il non detto lasciando il resto all’immaginazione del lettore scoprire al lettore. I disegni a volte sono stati rivelatori più dei versi. La matita si è spinta molto vicino agli episodi ispiratori. Il percorso, il viaggio scandito dalle poesie senza titolo di Benedetta è veloce e frenetico. Ed allo stesso modo il progetto grafico segue la stessa andatura, cammina di pari passo con bozzetti, schizzi molto veloci. È quasi come se tutto fosse stato annotato su un taccuino, che ogni immagine e sensazione fosse stata fissata prima tra le parole e poi nelle immagini con quella semplicità, linearità espositiva ma anche secondo quello stile innovativo che contraddistingue la costruzione letteraria della Roca. Parole e forme, sentimenti che si fondono con i luoghi, storie, persone, amori in corso che si inseguono in luoghi che hanno anche la loro precisa risma architettonica Benedetta Roca si è laureata in architettura a Roma nel 2021, affiancando esperienze di studio-lavoro in Spagna e Repubblica Ceca.

Durante la pandemia nella sua stanza di Roma ha vissuto mesi di isolamento in cui proprio lo “sfogo” della scrittura ha avuto il suo effetto balsamico. Ha poi deciso di ritornare ad Avellino. Una scelta controcorrente nata anche qui come il libro. La necessità di conseguire la patente di guida, l’esame di abilitazione professionale l’hanno riportata a casa per quello che doveva essere una parentesi. Poi la voglia di restare. Ha scelto Avellino come punto di partenza perché, come lei stessa dice: “Avellino non è un posto triste”. Il lavoro ha avuto una prima uscita pubblica al Circolo della Stampa. Presente all’evento anche l’editrice, Giovanna Scuderi, ed il direttore del mensile di informazione Agorà Giovani, Marco Grasso. L’appuntamento rientrava nell’edizione 2023 della rassegna Autori al centro organizzata dall’editrice Giovanna Scuderi. Il tutto è nato il 20 febbraio del 2020, qualche giorno prima della pandemia, quando l’artista Elide Rusolo presso la sua galleria l’Approdo con entusiasmo aveva accolto un gruppo di lettura. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA